
Si è introdotto in una chiesa, come qualunque altra persona. Solo che, sfruttando l'assenza di fedeli in quel momento, ne avrebbe approfittato per vandalizzarne le pareti con frasi in arabo inneggianti ad Allah. Protagonista della vicenda che arriva dalla Toscana (da Viareggio, per l'esattezza) è un uomo di 45 anni originario del Marocco, risultato irregolare sul territorio nazionale già noto alle forze dell'ordine. L'uomo, che in precedenza era stato fermato e trasferito in un Centro per rimpatri dal quale era poi stato dimesso, è stato individuato dalla polizia nelle scorse ore a poco più di un mese di distanza dall'episodio che gli viene contestato. Stando a quanto riporta oggi la stampa toscana infatti, tutto è iniziato lo scorso 18 febbraio, quando all'interno della chiesa della Resurrezione di Nostro Signore (situato nel quartiere Varignano della città toscana) comparvero alcune scritte in arabo. Si trattava nel dettaglio di frasi che scritte sul muro in due punti differenti dell'edificio (vicino alle cappelle) che inneggiavano ad Allah.
"Allah è sufficiente per noi ed è il miglior guardiano, che eccellente protettore e che eccellente aiuto" si leggeva ad esempio su una colonna dell'edificio. Si profila quindi quindi una sorta di atto vandalico di matrice religiosa, per così dire: dopo aver scritto sulle pareti interna della chiesa, il principale indiziato si sarebbe poi allontanato senza dare nell'occhio. A coronamento delle indagini, il quarantacinquenne straniero è stato individuato in località Bicchio dalla Digos ed è stato ad ogni modo denunciato per danneggiamento aggravato. E dagli accertamenti, è emerso come l'uomo avesse già a suo carico diverse condanne: era a quanto sembra stato già condannato in passato per lesioni aggravate, furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento.
Per questo motivo, già prima dell'episodio in questione, il quarantacinquenne nordafricano era stato accompagnato lo scorso 30 gennaio al Centro per rimpatri di Potenza, dopo esser stato localizzato dalla polizia municipale di Viareggio in un'abitazione (che aveva occupato abusivamente insieme ad altri connazionali). Un trasferimento con tutta probabilità propedeutico alla sua espulsione, alla luce dei precedenti. Ma il quarantacinquenne marocchino non fu in realtà rimpatriato, in quanto il personale sanitario del Cpr lucano non lo ritenne idoneo, per motivi sanitari, alla permanenza nel centro.
Per questo motivo fu quindi dimesso nel giro di poche ore e tornò sul territorio provinciale di Lucca. E proprio a pochi giorni dall'uscita del Cpr di Potenza, stando a quanto ricostruito dalla polizia, l'uomo ha compiuto il gesto per il quale è stato accusato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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