Una faceva le flessioni davanti ai loculi, sghignazzando. E l'amica la filmava con lo smartphone, ridendo a sua volta incurante del fatto che si trovassero in un cimitero. Questa la vicenda che ha per protagoniste due giovani, le quali saranno a quanto pare denunciate per vilipendio delle tombe. Un vicenda che arriva da Grosseto e che ha causato sgomento nella città toscana. Tutto è iniziato nelle scorse ore, con un video postato su Instagram (poi rimosso) da una delle due adolescenti coinvolte. Le due si trovavano in un cimitero del capoluogo grossetano, quando una di loro avrebbe pensato bene di fermarsi in uno dei corridoi e di fare ginnastica. "Mai andare al cimitero con Sasha", la didascalia del filmato condiviso dall'amica sul popolare social network, nel quale si sentono le due giovanissime sghignazzare mentre una di loro fa le flessioni.
Un video che è a quanto pare stato poi cancellato, ma a quel punto il sasso era ormai stato lanciato: il filmato non era infatti passato inosservato agli occhi degli utenti, con la condanna del gesto che è stata unanime. Nemmeno il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, dopo aver appreso la notizia riportata dalla stampa locale, è riuscito a trattenere il proprio disappunto per quanto avvenuto. "Leggo di ragazzine che hanno creduto bene di girare video al cimitero di Grosseto tra risate, balli e schiamazzi - ha scritto in una nota pubblicata sulla propria pagina Facebook - provo imbarazzo per loro. Mi auguro possano riflettere assieme ai propri genitori e imparare che certi luoghi meritano rispetto". Stando infine agli ultimi aggiornamenti riportati dalla testata web locale IlGiunco.net, le due giovani saranno denunciate: il presidente provinciale della Misericordia, Edoardo Boggi, si è infatti recato dai carabinieri per segnalare quanto accaduto.
L’articolo violato è il 408 del codice penale (vilipendio delle tombe), per cui “chiunque, in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, commette vilipendio di tombe, sepolcri o urne, o di cose destinate al culto dei defunti, ovvero a difesa o ad ornamento dei cimiteri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”. "Il nostro intento non è punitivo, ma di ammonimento – ha spiegato Boggi a tal proposito, invitando le due a scusarsi -sinceramente speriamo in un ravvedimento delle ragazze.
Speriamo che le due giovani, magari con l’intervento dei genitori se loro non si rendono conto, chiedano scusa. Se poi volessero venire di persona, faremo loro capire il lavoro sociale svolto dalla Misericordia. Anche nel soccorso alle persone, con le nostre ambulanze".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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