
I punti chiave
Quella che doveva essere una normale celebrazione della Giornata Internazionale della Donna all’Università degli Studi di Bergamo si è trasformata in un episodio controverso che ha sollevato forti interrogativi sulla libertà di parola. L’evento, organizzato dalla lista studentesca “SìAmo futuro Unibg” con Pro Vita e Famiglia e il Centro Aiuto alla Vita, è stato interrotto oggi, 8 marzo 2025, dal collettivo femminista “Non una di meno”, che ha occupato l’aula assegnata, bloccando di fatto lo svolgimento dell’incontro.
La vicenda
L’incontro, dal titolo “Insieme per lei”, trattava temi legati ai diritti delle donne biologiche e alla questione dell’aborto. Nonostante l’evento fosse regolarmente autorizzato dall’università, alle 8:50, pochi minuti prima dell’inizio, il collettivo ha invaso l’aula, impedendo l’ingresso agli organizzatori i quali, preoccupati per la situazione, hanno lasciato la stanza. Nonostante la Digos li avesse supportati nel garantire la sicurezza, sono stati informati che avrebbero dovuto cercare un altro spazio.
La protesta
Il paradosso, però, non finisce qui. Mentre il collettivo “Non una di meno” occupava l’aula senza alcuna autorizzazione, gli organizzatori sono stati costretti a spostarsi in un’altra aula per proseguire l’evento. Durante tutta la durata dell’incontro, la Digos ha dovuto restare nel corridoio adiacente all’aula, garantendo la sicurezza dell’evento, mentre gli attivisti del collettivo continuavano a protestare fuori.
La libertà di parola
Questo episodio solleva una questione cruciale: sebbene la libertà di espressione sia un principio fondamentale nelle democrazie moderne, sembra che alcune voci siano più libere di altre. Il collettivo “Non una di meno” aveva precedentemente accusato gli organizzatori di “oscurantismo” e di promuovere una visione “anti-abortista”, impedendo un dibattito su temi delicati come i diritti delle donne e la definizione di “donna”.
La situazione che si è venuta a creare dimostra che, in certe circostanze, la libertà di parola viene messa a rischio da chi pretende che solo una visione ideologica sia accettabile. In un contesto universitario, che dovrebbe essere un luogo di confronto aperto e pluralista, quanto messo in atto oggi ha dimostrato come alcune voci vengano ostacolate in nome di una presunta “verità” unica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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