Milano, concorsi pilotati nella facoltà di Medicina: a processo i rettori della Statale e del San Raffaele

Rinvio a processo per Elio Franzini ed Enrico Felice Gherlone: finiti sotto indagine per avere pilotato due concorsi nella facoltà di Medicina. Udienza prevista per il 5 luglio

Milano, concorsi pilotati nella facoltà di Medicina: a processo i rettori della Statale e del San Raffaele

Sono stati rinviati a giudizio Elio Franzini ed Enrico Felice Gherlone, rettori dell'Università Statale di Milano e dell'Università Vita-Salute del San Raffaele, finiti sotto inchiesta - insieme a tre primari - nei mesi scorsi in una delle tranche dell’indagine milanese su presunti concorsi pilotati negli atenei e, in particolare, nelle facoltà di Medicina.

La prima udienza il 5 luglio

Questa mattina, mercoledì 26 aprile, il giudice Cristian Mariani ha deciso di mandare a processo i due rettori, accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dai pm Carlo Scalas e Bianca Baj Macario. Il gup di Milano, infatti, dopo avere riconosciuto tutte le accuse constate nell’indagine, ha fissato la prima udienza per il 5 luglio davanti alla decima sezione penale.

Le accuse

Elio Franzini ed Enrico Felice Gherlone sono imputati di turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente. In particolare, Franzini era finito sotto indagine per due concorsi per un posto da professore ordinario in urologia, uno al San Paolo e l'altro all'ospedale San Donato; Gherlone, invece, stando al capo di imputazione, è accusato di aver condizionato un bando per un posto al San Paolo.

Altri tre a processo

I due rettori non sono i soli che andranno a processo. Con loro – per la vicenda che risale al 2021 – i pm hanno chiesto anche il rinvio a giudizio per Francesco Montorsi, urologo e professore ordinario all'università del San Raffaele, per Stefano Centanni, ordinario di malattie dell'apparato respiratorio all'università degli Studi di Milano e per Marco Carini, urologo presso l'Università di Firenze.

La posizione di Elio Franzini

Franzini, esattamente come già fatto in passato, ha ribadito la propria estraneità alle accuse e di riuscire a dimostrare la sua innocenza al processo. "Ribadisco serenamente la volontà di dimostrare la correttezza delle mie azioni e la totale mancanza di interessi privati che le hanno guidate”, così il rettore ha commentato il rinvio a giudizio deciso questa mattina. “Ho sempre operato per difendere esclusivamente il bene dell’università e della sanità pubbliche – ha poi aggiunto –. “A fronte di manovre volte ad ostacolare la piena operatività di un’unità clinica robotica presso l’ospedale San Paolo, che oggi può finalmente garantire a tutti il diritto a ricevere cure all’avanguardia, in concorrenza trasparente con strutture e operatori sanitari privati di eccellenza.

Quasi sollevato per il fatto che si possa finalmente fare chiarezza sulla vicenda specifica, con la consueta responsabilità con cui ho sempre servito la comunità della Statale e con il profondo senso istituzionale che ha sempre guidato la mia condotta rinnovo l’impegno a completare il mio mandato rettorale e svolgere quel ruolo di indirizzo, iniziativa e coordinamento delle attività di ricerca, didattica e terza missione che lo Statuto mi conferisce”, ha poi concluso Franzini.

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