Multato dal Ministero della Salute per non aver fatto il vaccino anti-Covid. Tutto regolare, se non fosse che Giuseppe Ruggiero - per tutti zio Peppuccio - è scomparso da circa 12 anni. La raccomandata, indirizzata all'anziano, è stata recapitata al figlio Tonino che ha denunciato il fatto a Il Messaggero. "Un caso di burocrazia assurda. - racconta l'uomo al quotidiano romano - Quello dell'avvio del procedimento per multa è solo l'ultima delle lettere arrivate".
Il caso
Una storia quasi grottesca, che fa da eco alla scia delle stramberie burocratiche relative ai casi di persone scomparse. La più recente, quella di Denise Pipitone, alla quale è stato inviato a casa il nuovo codice fiscale. E ora, è toccato a zio Peppuccio. Secondo il Ministero della Salute, l'84enne, sparito da Coreno Ausonio (Frosinone) il 15 maggio del 2011, avrebbe dovuto sottoporsi al vaccino anti-Covid (quando c'era l'obbligo per gli anziani e le persone fragili) nonostante una "dichiarazione di assenza" e l'archiviazione del caso. Tant'è.
La raccomandata del Ministero della Salute
La lettera del Ministero è stata recapitata al figlio dell'anziano, Tonino Ruggiero, che è uno degli esponenti di Penelope Lazio, l'Associazione che si occupa di assistere i familiari delle persone scomparse. "Le comunichiamo - recita il testo della missiva - che, tramite l'Agenzia delle Entrate, è stato avviato il procedimento sanzionatorio per l'inosservanza dell'obbligo vaccinale, in quanto risulta che Lei, alla data del 15 giugno 2022, non ha iniziato il ciclo vaccinale". I familiari dell'84enne, assistiti dall'avvocato Emanuela Di Marco, hanno espresso profonda amarezza per l'accaduto. "Lo Stato, - spiega il figlio - tramite Procura, con atto di archiviazione, ci dice che nostro padre è morto in un crepaccio, a mio avviso inesistente, ma allo stesso tempo, tramite un Ministero, chiede la vaccinazione di una persona che all'anagrafe risulta ancora in vita. Tutto questo è assurdo, siamo di fronte alla fredda burocrazia che non tiene conto degli aspetti umani, dei sentimenti di chi non ha nemmeno una tomba su cui piangere".
I dubbi della famiglia sulla scomparsa
I familiari dell'anziano, già da diverso tempo, hanno avviato la procedura per la dichiarazione di morte presunta proprio per evitare questioni legate alla burocrazia. "Non è un atto di resa - spiega il legale dei Ruggiero a Il Messaggero - Si sta procedendo alla raccolta di una serie di elementi e informazioni per chiedere la riapertura delle indagini". Secondo la Procura di Cassino, che ha archiviato il caso il 31 luglio 2012, l'84enne è finito in un crepaccio tra le alture al confine fra Lazio e Campania.
Ma una lettera anonima, recapitata al figlio Tonino nel 2014, ha gettato ombre sul caso. Nella missiva, scritta in dialetto corenese, si parla di "spari" e "morte violenta". La famiglia continua a chiedere giustizia e verità per il "nonno rock".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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