"Nessuno voleva operarmi": a Torino gli asportano un tumore di 20 centrimetri

Dopo aver girato a lungo ricevendo soltanto pareri negativi, un eccezionale intervento effettuato all'ospedale Molinette ha salvato la vita a un uomo di 55 anni colpito da un timoma. "Nessuno era disposto a intervenire"

"Nessuno voleva operarmi": a Torino gli asportano un tumore di 20 centrimetri
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Non lo voleva operare nessuno ma all'ospedale Molinette di Torino gli hanno salvato la vita con un intervento chirurgico durato 10 ore per asportare un tumore grande 20 cm incastrato tra cuore e polmone: è vivo e sti gradualmente riprendendo un uomo di 55 anni colpito da un timoma, una neoplasia della ghiandola del timo che stava comprimendo il polmome sinistro ed è cresciuto a tal punto da arrivare fino al cuore.

Il complesso intervento chirurgico

Il delicato intervento è stato eseguito con una tecnica mai utilizzata prima per asportare questo tipo di tumore dal professor Massimo Boffini della Cardiochirurgia universitaria (diretta dal professor Mauro Rinaldi), dal professor Enrico Ruffini e dal dottor Paraskevas Lyberis della Chirurgia Toracica universitaria dell'ospedale Molinette. Per rimuovere la massa cancerosa sono stati aperti torace, cavità pleurica ma anche il sacco che contiene il cuore, chiamato pericardio, per poter accedere in profondità fino ad arrivare dietro al muscolo cardiaco e tutto questo senza che smettesse, ovviamente, di battere. A questo punto l'equipe ha "spostato" il cuore con uno strumento particolare che lo ha sollevato e fatto uscire dal torace: soltanto così è stato possibile rimuovere il timoma in maniera definitiva.

"Dicevano che non ce l'avrei fatta"

Dopo molte peripezie, il 55enne può adesso sorridere e racconta le disavventure prima di avere l'ok da parte dell'ospedale Molinette. "Sono di Como e ho girato una serie di ospedali prima di trovare in quello di Torino qualcuno disposto a operarmi. Le strutture sanitarie in cui avevo fatto le cure e la chemio avevano eseguito le profilassi corrette, ma mi avevano detto che non sarei stato in grado di sopportare un intervento". Nel suo caso la chemioterapia non aveva dato gli esiti sperati, ecco che l'unica soluzione era quella di asportare radicalmente il tumore.

"Una visita da un esperto proprio di neoplasie timiche, Tommaso De Pas, a Bergamo, mi aveva reso consapevole che la chemio non sarebbe servita e mi aveva consigliato quindi di cercare un chirurgo, ma nessuno era disposto a intervenire. Mia moglie era iscritta alle associazioni di chi è affetto da tumori rari, tra cui ci sono i timomi: lì abbiamo trovato gli elenchi dei medici e degli ospedali che se ne occupano e siamo arrivati alle Molinette". Dopo il super intervento, il paziente è rimasto per due giorni in terapia intensiva, altri due in sub-intensiva per poi trascorrere dieci giorni nel reparto di chirurgia toracica.

"Adesso sono in una clinica associata all'Asl in provincia di Torino e resterò ancora tre settimane per la riabilitazione. Sono ancora molto debilitato e faccio fatica sia a camminare che a respirare, perché è stato un intervento molto importante".

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