"Più telecamere e multe più salate". Ma la sinistra si schiera con gli eco-vandali

La maggioranza di centrodestra a Genova ha approvato in consiglio comunale una mozione che valuta la possibilità di incrementare la videosorveglianza, prevedendo multe più severe per gli eco-attivisti che imbrattano i monumenti. Tanto è bastato alla sinistra per parlare di "destra repressiva"

La protesta dei consiglieri di sinistra Filippo Bruzzone e Francesca Ghio
La protesta dei consiglieri di sinistra Filippo Bruzzone e Francesca Ghio

La maggioranza di centrodestra ha presentato ed approvato una mozione per impegnare il sindaco e la giunta comunale a valutare un incremento della videosorveglianza e un inasprimento delle sanzioni per chi imbratta monumenti di interesse storico, sulla scia del ddl anti-vandali ideato da Fratelli d'Italia. Per tutta risposta, due esponenti di sinistra hanno abbandonato l'aula in segno di protesta, parlando di "destra repressiva". È successo nell'ultima seduta del consiglio comunale di Genova, durante la discussione del "Piano di contrasto ai possibili atti che potrebbero causare gli eco-attivisti contro il patrimonio storico culturale di Genova". Un documento presentato da Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e dalle liste civiche che sostengono l'amministrazione guidata da Marco Bucci, nato a seguito delle azioni dimostrative portate a termine dagli eco-attivisti negli ultimi mesi fra Firenze, Roma e Milano.

La proposta del centrodestra: più telecamere e multe più salate per chi imbratta

Blitz che hanno causato danni per migliaia di euro, come nel caso dell'imbrattamento di Palazzo Vecchio dello scorso marzo. Proprio su queste basi, pur ricordando espressamente l'articolo 21 della Costituzione che tutela la libertà di pensiero, il testo della mozione specifica al tempo stesso come nessuno sia autorizzato a deturpare il patrimonio artistico. E l'atto proposto dal centrodestra del capoluogo della Liguria va in due direzioni: da un lato punta ad un'opera di sensibilizzazione rivolta agli alunni delle scuole, per quanto concerne l'importanza di salvaguardare l'arte. Dall'altra, ipotizza un aumento del numero delle telecamere di videosorveglianza e della frequenza dei controlli nei pressi di opere d’arte, musei, sculture ed edifici storici (proponendo inoltre multe più severe per chi danneggia o deturpa palazzi o monumenti di interesse artistico). La proposta è quindi stata approvata, con venti voti favorevoli. Non tutti però hanno gradito: i consiglieri di sinistra Filippo Bruzzone e Francesca Ghio, della Lista Rosso Verde, hanno giudicato la proposta eccessiva e si sono resi protagonisti di una protesta plateale, uscendo innanzitutto dall'aula durante il dibattito.

La polemica strumentale della sinistra

In un comunicato dai tratti surreali pubblicato in un secondo momento su Facebook, hanno motivato il gesto schierandosi di fatto dalla parte degli attivisti di Ultima Generazione. "La destra genovese ha portato in aula una proposta aberrante: andare oltre i 3 milioni di euro stanziati per le telecamere per metterne altre, specificatamente contro Ultima Generazione - ha scritto Bruzzone - oltre un quarto dell'Italia è a rischio desertificazione, e la politica risponde investendo in sorveglianza repressiva.

Un brutto giorno per la politica perché non si è ancora capito che o si inverte la rotta o non avremo più nessun patrimonio artistico culturale da tutelare. Con la collega Francesca Ghio siamo usciti dall’aula perché non vogliamo legittimare una politica che ha come unica idea quella della repressione".

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