Il papà del bimbo morto nell’incidente di Roma ha provato ad aggredire lo youtuber

Il genitore ha provato a farsi giustizia da solo ma è stato bloccato da vigili urbani, poliziotti e dalle altre persone presenti

Il papà del bimbo morto nell’incidente di Roma ha provato ad aggredire lo youtuber
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Impossibile quantificare il dolore per quanto avvenuto mercoledì pomeriggio a Casal Palocco, Roma. Scontro violentissimo e bilancio drammatico per l’incidente stradale di via Archelao di Mileto: morto il piccolo Manuel Proietti. Il bimbo di 5 anni era in macchina insieme alla madre Elena Uccello e alla sorellina Aurora, dimesse giovedì pomeriggio. La Smart della famiglia è stata centrata da un Suv Lamborghini guidata dallo youtuber del team Theborderline Matteo Di Pietro, risultato positivo ai cannabioidi. Subito dopo lo scontro mortale, è arrivato sul luogo dell’incidente il padre del piccolo Manuel: accecato dalla rabbia e travolto dal dolore, ha provato a farsi giustizia da solo.

Come riportato dal Corriere della Sera, dopo la corsa a piedi lungo via di Macchia Saponara, l’uomo ha provato a scagliarsi contro il conducente della vettura che gli aveva appena ucciso il figlio e ferito gravemente la moglie e l’altra bambina. Lo youtuber è stato salvato dal provvidenziale intervento delle forze dell’ordine: vigili urbani, poliziotti e alcune persone presenti hanno bloccato l’uomo prima che fosse troppo tardi.

I parenti del piccolo Manuel sono sotto choc, un caso che ha scosso l’opinione pubblica e che ha riacceso il dibattito sulle folli sfide social e sui pericoli della droga. Come ricostruito dalle autorità, gli youtuber Theborderline erano impegnati in una challenge Youtube “in auto per 50 ore di fila”, con foto e video dell’”impresa”. I telefonini sono stati sequestrati e le posizioni dei ragazzi – tutti dai 20 ai 23 anni – sono al vaglio degli inquirenti. Ma c’è di più.

Secondo quanto raccontato da Alessandro Milano, amico della famiglia del piccolo Manuel Proietti, gli youtuber hanno continuato a girare video anche dopo lo scontro mortale:"Dopo l'incidente continuavano a filmare, il papà di un altro bambino li ha ripresi, gli ha urlato 'Ma che c...fare' e ha discusso con i ragazzi". "Continuavano a filmare e il bimbo era morto", ha aggiunto l’uomo, mentre i cittadini del quartiere ripetono in coro che quella macchina sfrecciava nella zona già da giorni:"Questa macchina faceva avanti e indietro. Mi è rimasta impressa perché era molto bella come auto, ma dentro di me, vedendo alla velocità in cui andava, ho pensato: questi se prendono qualcuno lo uccidono", il racconto di una signora.

Un altro residente ha parlato del titolare della Skylimit rent, la concessionaria che ha affittato l’auto di lusso ai ventenni: “Lo conosciamo tutti. Ieri è venuto dopo l'incidente ed era arrabbiato perché la macchina era rotta”.

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