Prende 50 multe ma il giudice di Bologna lo assolve perché è un rifugiato ucraino

Il giudice ha deciso di annullare le sanzioni perché l'uomo non parla la lingua e non conosce la segnaletica

Prende 50 multe ma il giudice di Bologna lo assolve perché è un rifugiato ucraino
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In un momento particolarmente "caldo" per quanto riguarda la sicurezza stradale e le sanzioni comminate in caso di trasgressioni, ha fatto notizia la decisione di un giudice di Bologna, che ha deciso di annullare tutte le multe comminate nei confronti di un rifugiato ucraino poiché l'uomo non conosceva la lingua italiana, né la segnaletica stradale.

Secondo quanto riferito, l'ucraino - che si trova in Italia a seguito dello scoppiare del conflitto fra Russia e Ucraina - avrebbe accumulato in solo quattro mesi (da ottobre a gennaio) ben cinquanta sanzioni. Il motivo della multa è sempre stato lo stesso: l'uomo, che lavora come giardiniere nel Bolognese, transitava sulle corsie preferenziali per recarsi sul posto di lavoro. Il soggetto, arrivato nel nostro Paese con permesso di soggiorno per protezione sussidiaria si è così ritrovato con ben 4.750 euro da pagare a causa delle violazioni, ma il giudice di Bologna ha deciso diversamente.

A quanto pare, infatti, l'uomo non conoscerebbe la lingua italiana, né sarebbe stato capace di interpretare la segnaletica stradale. Dunque la sua trasgressione alla norma vigente sarebbe dovuta alla sua ignoranza. Non sapeva che le corsie che stava percorrendo erano destinate a delle vetture autorizzate. E se da un lato si dice che "la legge non ammette ignoranza", dall'altro abbiamo questo caso in cui il giudice ha deciso di essere comprensivo. Il ricorso del rifugiato ucraino, presentato dall'avvocato Jacopo Mannio, è stato accettato e le sanzioni sono state annullate.

"Trovandosi da pochi anni in Italia non parla la lingua italiana e ben si può comprendere come, a causa delle barriere linguistiche e culturali, abbia avuto difficoltà a comprendere la segnaletica stradale che indica la presenza di un tratto di corsia preferenziale.

Quindi chiaro è che il ricorrente non abbia agito con dolo, ma per errore in buona fede e con scarsa conoscenza della lingua e delle norme locali, aggravata dalla condizione di vulnerabilità che caratterizza il suo status", è quanto dichiarato dal giudice di pace Simona Santini, come riportato da Tgcom24.

Le multe sono state pertanto annullate per mancanza di rimproverabilità della condotta.

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