"Prezzi più che raddoppiati". Centrosinistra nel mirino per i rincari Atm

A Milano scattano i rincari sul costo dei ticket Atm. Centrodestra all'attacco: "Vessazione dei cittadini". La Lega annuncia un sit-in di protesta davanti a palazzo Marino

"Prezzi più che raddoppiati". Centrosinistra nel mirino per i rincari Atm

In carrozza, si parte: da domani - 9 gennaio - a Milano scattano i rincari sui biglietti dei mezzi pubblici Atm. L'annunciato "regalo" di inizio anno lo ha rifilato ai cittadini la giunta di centrosinistra, finita tra le polemiche per la contradditorietà del provvedimento. Da una parte, infatti, gli attuali amministratori della città ambrosiana plaudono alla mobilità sostenibile amica dell'ambiente, dall'altra infliggono ai fruitori del trasporto pubblico l'ennesimo aumento. Il tutto, a fronte di un servizio che a detta di molti potrebbe comunque essere implementato. Alla vigilia del rialzo sui ticket, il centrodestra è così tornato a bacchettare il sindaco Sala.

De Corato contro il centrosinistra

Ad andare all'attacco è stato in particolare Riccardo de Corato, ex vice sindaco di Milano oggi in Parlamento. "Lunedì 9 gennaio scatterà l’ennesimo aumento del costo del biglietto Atm a 2,20 euro. Trovo curioso che durante gli anni di governo di centrodestra ci fu un solo aumento per l’adeguamento del cambio euro, in cui venne portato il prezzo del biglietto a un euro, e il centrosinistra, che millanta di voler incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici, lo ha portato a un valore oltre il doppio. E se è vero che questo provvedimento non include gli abbonamenti, è anche vero che questi sono stati colpiti dai precedenti aumenti", ha lamentato l'esponente di Fratelli d'Italia, aggiungendo le proprie rimostranze a quelle pronunciate recentemente da altri rappresentanti del centrodestra.

Inoltre - ha proseguito De Corato - "l'aumento dei biglietti singoli non mi sembra che sia un grande incentivo per una città turistica come Milano". Secondo l'esponente meloniano, peraltro, "non vale la scusa che i soldi sono poi investiti per migliorare il servizio: basta vedere lo stato di insicurezza e di degrado delle stazioni e dei treni, la scarsa manutenzione e la totale mancanza di sicurezza dei dipendenti e dei passeggeri". Lo stipendio medio di un dipendente Atm - ha accusato ancora l'ex vice sindaco - è il 6 % al di sotto della media nazionale, così come riportato dal sito web Indeed. Smentita poi l'argomentazione secondo cui si tratterebbe di un mancato contributo della regione Lombardia: "le città di Bergamo e Brescia, infatti, non hanno aumentato le tariffe", ha osservato De Corato.

Le contraddizioni eco-friendly

"A tutto ciò si aggiunge l'aumento previsto per i parcheggi e l’area B. Insomma, sembra che l’unico modo per sopravvivere nella Milano di Sala sia utilizzare i monopattini, tanto cari al nostro sindaco, nonché fonte di numerosi incidenti gravi. In effetti questa politica di vessazione dei cittadini milanesi, dei pendolari dell’hinterland che lavorano a Milano e dei turisti, più che una politica eco-friendly, come si autoincensa Sala, sembra più un modo per racimolare soldi persi nei vari buchi di bilancio", ha bacchettato infine il rappresentante di Fratelli d'Italia, oggi deputato.

Il presidio di protesta della Lega

Intanto, per la giornata di domani, la Lega ha annunciato un presidio davanti a Palazzo Marino per protestare contro la scelta di aumentare il biglietto Atm. "La sinistra ha deciso di innalzare nuovamente il prezzo del biglietto e da quando governa Milano siamo arrivati ad un aumento del 220%. Un aumento intollerabile visto che negli anni non si è fatto nulla per contrastare l'evasione e per potenziare il servizio.

Porteremo quindi i portafogli vuoti dei milanesi che in questo momento di difficolta non vengono sostenuti dalla giunta ma vessati con altre tasse", ha tuonato Alessandro Verri, capogruppo del Carroccio in consiglio comunale e coordinatore della Lega Giovani Lombardia.

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