Adducendo come scusa dei fantomatici problemi di salute, avvalorati anche da certificati medici, un maresciallo dell'Aeronautica Militare era riuscito a tenersi lontano dal posto di lavoro per oltre un anno. Purtroppo per lui il suo gioco è venuto a galla, e ora arriva la condanna, con tanto di obbligo di restituire la cifra di 34mila euro.
Malato immaginario per assentarsi dal lavoro
Protagonista di questa vicenda, riportata da Il Messaggero, un maresciallo dell'Aeronautica Militare, che all'età di 43 anni (nel periodo di tempo intercorso fra settembre 2015 e aprile 2017) era stato in grado di assentarsi dal lavoro usando come giustificazione il suo stato di salute. Il militare aveva spiegato ai suoi superiori di essere affetto da una patologia invalidante, e, per rendere più credibile la sua storia, aveva presentato anche diversi certificati medici: ben 63 documenti.
Per mesi il maresciallo se ne era rimasto a casa, evitando di presentarsi sul posto di lavoro. Mesi di riposo, ovviamente retribuiti. Le bugie, però, hanno le gambe corte, e alla fine la verità è venuta allo scoperto. Quei 63 certificati medici, infatti, sono risultati falsi, nessun dottore li ha redatti.
Le indagini
Le accurate indagini portate avanti dalle autorità competenti hanno fatto emergere il reale stato delle cose. Ad accorgersi che qualcosa non andava erano stati i superiori del militare che, viste le tante assenze, avevano chiesto delucidazioni al capo infermeria. Questi, però, aveva negato di aver firmato i certificati.
È stato proprio il medico a smascherare il maresciallo. Quest'ultimo, che lamentava lombalgia, oltre che sintomi inflenzali, non era mai stato visitato dal professionista per suddette problematiche.
La condanna
Accusato dei reati di diserzione e truffa continuata pluriaggravata, il militare è stato condannato dal Tribunale militare. L'uomo ha ricevuto una pena di 8 mesi e 10 giorni di reclusione, con sentenza definitiva e rimozione del grado. Non solo. Dovrà anche restituire quanto percepito indebitamente: 34mila euro dovranno essere risarciti al ministero della Difesa. Nella cifra è incluso lo stipendio incassato senza alcun diritto (23mila euro) oltre al danno di immagine.
Il maresciallo, scrivono i giudici, avrebbe finto di essere malato per "sottrarsi ai servizi inerenti lo status di dipendente pubblico ricoperto nell'ambito dell'organizzazione militare, tenendo una condotta ingannevole, con ricorso a mezzi fraudolenti idonei a indurre in errore i superiori gerarchici e gli organi addetti al servizio amministrativo".
Cosa dice l'imputato
Comparso dinanzi ai giudici, il militare ha continuato ad affermare che la patologia esisteva, ed era stata sottovalutata dall'autorità giudiziaria.
I certificati, ha aggiunto, richiedendo una perizia, sono autentici. La diversa scrittura rispetto a quella del medico viene spiegata dal fatto che a compilare i documenti era stata una segretaria dell'operatore sanitario.I giudici, tuttavia, non gli hanno creduto.
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