Sfide social sempre più rischiose e virali: è allarme nel milanese

Tanti i ragazzini che decidono di partecipare a challenge sempre più pericolose, incuranti dei rischi

Sfide social sempre più rischiose e virali: è allarme nel milanese
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Spopolano sempre di più, fra i giovani e i giovanissimi, le sfide social. Imprese da compiere per farsi grandi agli occhi dei coetanei e ottere piogge di like sui propri profili. Il problema è che col passare del tempo queste challenge si stanno facendo sempre più pericolose e non solo per l'incolumità dei partecipanti, ma anche per le persone che restano involontariamente coinvolte. Un caso emblematico e doloroso è il terribile incidente di Casal Palocco, a Roma. Ma non è solo nella Capitale che avvengono le competizioni peggiori. Milano, purtroppo, non è da meno.

Le follie dei giovani milanesi

Salto del tornello alla metro, impennate sulla bici in galleria, rigorosamente contromano, per evitare all'ultimo secondo un'auto che arriva dal senso opposto. E poi, ancora, corsa vicino agli autobus, a tanto così da sfiorarli, oppure percorsi da fare, restando immobili, sul parabrezza di un'auto in movimento.

Sono solo alcune delle sfide compiute dai giovani incoscienti, che mettono a repentaglio la loro vita pur di apparire. Il problema è sempre questo: il desiderio di apparire a tutti i costi.

La cronaca è piena. È soltanto di pochi giorni fa la notizia di un ragazzino di 16 anni di Giussano (Monza) che a preso la Fiat 500 della madre per divertirsi a fare alcune manovre in strada con gli amici. L'auto è stata trovata semi-distrutta.

Basta fare un giro dei principali social per trovare fiumi di filmati. Video spaventosi, che lasciano attoniti e suscitano tanti interrogativi. Perché i nostri ragazzi sono arrivati a questo punto? Perché ci sono minorenni disposti a sdraiarsi sul portapacchi di un'auto in movimento, "a surfare", come dicono loro? Perché mettersi a fare lo slalom nel traffico in bici, rigorosamente contromano? Cosa manca a questi giovani?

Nel peggiore degli scenari, alcune di queste imprese portano alla morte, come quella del piccolo Manuel, rimasto ucciso a Casal Palocco. L'ipotesi degli inquirenti, è che alla base dell'incidente ci sia stata una challenge che consisteva nel guidare un Suv Lamborghini per 50 ore. Altre volte, per fortuna, non ci sono vittime, ma conseguenze salate. Dopo la bravata dei ragazzini di Giussano, è arrivata una multa complessiva di 16mila euro.

Aumenta la preoccupazione

"Queste sfide social mettono a repentaglio le vite di tanti, con assoluta leggerezza. Anche quelle di chi si trova a dover sterzare all'improvviso per evitare questi giovanissimi, che spesso peraltro cadono (come si vede sempre nei video) rischiando di essere travolti.

I filmati andrebbero censurati dai gestori dei social, così come andrebbero sanzionati gli autori che li postano incentivando le emulazioni", è quanto dichiarato a Il Giorno da Fabiola Minoletti, vicepresidente del Coordinamento comitati milanesi.

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