Si sdraia in mezzo alla strada e sfida la morte per l'elemosina: la follia del migrante

A Scansano (Grosseto) un giovane migrante si sdraierebbe al centro di una strada provinciale per chiedere l'elemosina, mettendo a repentaglio la propria incolumità e quella degli utenti. E i residenti hanno lanciato una raccolta firme per sollecitare l'intervento delle istituzioni

Si sdraia in mezzo alla strada e sfida la morte per l'elemosina: la follia del migrante
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Si sdraierebbe sull'asfalto, al centro della carreggiata di una strada provinciale, per chiedere l'elemosina. Un gesto con il quale, oltre a rischiare la propria vita, metterebbe a repentaglio anche l'incolumità degli utenti che percorrono la provinciale in auto o in moto. E i residenti di Scansano, preoccupati ed esasperati, hanno avviato una raccolta firme per sollecitare la magistratura a risolvere il problema. Protagonista della vicenda che arriva dal paese della Maremma toscana celebre per il Morellino è un giovane immigrato, ospite di un centro d'accoglienza della zona. E che secondo quanto ricostruito, rappresenterebbe ormai da diverse settimane un pericolo per se stesso e per chi percorre a bordo di veicoli a motore il bivio di Montorgiali. Il motivo? A quanto pare, il migrante si apposterebbe in mezzo alla strada, sdraiandosi in coincidenza della linea di mezzeria.

Lo farebbe dopo essere uscito del centro d'accoglienza in cui si trova: più volte sarebbe stato sorpreso a sdraiarsi sul manto stradale in un tratto caratterizzato da scarsa visibilità, subito dopo una curva. E più volte, automobilisti e motociclisti sono stati costretti ad inchiodare o a compiere manovre improvvise o pericolosi, per evitarlo. Ma a detta degli abitanti dell'area, la tragedia sarebbe sin qui stata evitata solo per miracolo. Partendo dal presupposto che lo straniero abbia messo in atto questo comportamento con l'intento di fare l'elemosina, i cittadini hanno lanciato una petizione per chiedere alle istituzioni di intervenire in maniera concreta, nell'interesse della collettività e del migrante stesso. Un "caso" che sta facendo discutere e che promette di travalicare presto i confini regionali. E sul quale è intervenuta qualche ora fa anche Maria Bice Ginesi, sindaco di Scansano, confermando la criticità e lanciando a sua volta un appello.

"Dai colloqui intercorsi con i soggetti preposti sono state prese alcune misure, che non hanno dato nessun risultato nell’evidenza dei fatti. Mi rendo conto delle difficoltà burocratiche e di gestione, ma io voglio correre ai ripari per non arrivare a conseguenze estreme, sia per il ragazzo sia per chi viaggia sulla strada - ha scritto sulla propria pagina Facebook- esaminando i fatti, io credo che il ragazzo abbia bisogno di assistenza presso una struttura che sia in grado di curarlo e seguirlo.

Ma non spetta ovviamente né a me né all’amministrazione una valutazione di carattere sanitario, che dovrà essere fatta dal servizio sanitario competente. I servizi sociali si stanno attivando per avviare un inserimento lavorativo, seguito appunto dai servizi sociali. Pensando che un’occupazione possa aiutarlo a superare le sue difficoltà".

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