
I punti chiave
È stato licenziato dall'azienda di grande distribuzione Metro di Marghera (Venezia) perché accusato dell'ammanco di 280 euro, un uomo di 55 anni originario di Piove di Sacco (Padova) si è tolto la vita lo scorso mese di agosto dopo un paio di mesi dalla perdita del posto del lavoro. La sua famiglia, adesso, ha scelto di fare causa contestando il licenziamento per giusta causa.
Cosa è successo
Dopo 27 anni di onorata carriera presso l'azienda di origine tedesca in qualità di venditore, secondo l'accusa l'uomo avrebbe suggerito ai clienti, per un totale di 14 volte, di inserire nei loro ordini anche dei gamberi rossi in modo tale che le spedizioni sarebbero state gratuite invece di spendere 20 euro come accade tutte le volte che le ordinazioni sono al di sotto di 250 euro. Il problema è che, secondo Metro, quei gamberi rossi non erano disponibili in quel periodo, da qui la perdita economica (280 euro) per l'azienda. Il licenziamento, dunque, è stato ritenuto "illegittimo, immotivato e sproporzionato" dall'avvocato Leonello Azzarini della Cgil di Venezia che assiste la famiglia dell'uomo con la prima udienza fissata per il prossimo 6 giugno.
La difesa del sindacato
"Assurdo, in realtà faceva un favore all'impresa vendendo di più, specie in un momento in cui l'azienda di grande distribuzione usciva da una crisi e da un sostanziale ridimensionamento", ha dichiarato Mirco Ferrarese dell'ufficio legale della Cgil di Venezia. Secondo quanto appreso, la famiglia dell'uomo non crede molto alla versione di Metro sulla perdita economica ma alla base ci sarebbero state problematiche interne con un dirigente come spiegato da Ferrarese. Nessuno, però, poteva pensare a un epilogo così tragico. "Il lavoratore era stimato sul posto di lavoro, riteneva la Metro la sua casa, era attivo nel sociale. Una persona integerrima che di fronte a questa macchia, se macchia c'era, ha scelto la via più dura".
La richiesta della famiglia
"In questo mondo del lavoro sempre più spersonalizzato - aggiunge Ferrarese - è difficile sopportare di essere trattati senza alcun rispetto della persona".
Il sindacato ha poi aggiunto che i familiari richiedono 24 mensilità dello stipendo del lavoratore ma la causa non è intentata per ottenere questi soldi ma per "un risarcimento morale per il quale si appellerà al Giudice con il nostro sostegno. Dopo mesi per istruire la pratica finalmente cercheremo di ridare rispetto a questa persona, trattata come un ladro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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