Strage di Mestre, lo sterzo del bus era guasto: cosa emerge dalla perizia

La perizia è ancora in corso, ma pare accertato che ci siano segni di rottura all'impianto di direzione, resta da stabilire a quale momento risalgano

Strage di Mestre, lo sterzo del bus era guasto: cosa emerge dalla perizia
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Emergono nuovi dettagli relativi alla strage di Mestre avvenuta lo scorso 3 ottobre 2023: a quanto pare, anche se è comunque bene sottolineare che la perizia è tuttora in corso, l'autobus precipitato dal cavalcavia avrebbe avuto dei problemi non trascurabili allo sterzo.

Stando, infatti, a quanto riportato da "Il Gazzettino", i periti avrebbero rilevato dei segni di frattura all'impianto di direzione del mezzo, portando alla luce un elemento su cui sarà ora necessario indagare ancora per comprendere in particolar modo le tempistiche del guasto rispetto al momento in cui si è verificata la terribile tragedia. In poche parole, l'obiettivo degli esperti è quello di procedere con ulteriori verifiche per stabilire se la rottura evidenziata possa essere la causa dell'incidente oppure una diretta conseguenza del volo dal cavalcavia di Mestre.

"La perizia è ancora in corso e si dovrà capire in che momento, esattamente, sia avvenuta la frattura", spiega il quotidiano veneziano. Gli esperti dovrebbero poter riuscire a dare una risposta alla domanda"quando si è verificata la frattura" grazie a una specifica analisi al microscopio dei frammenti prodotti dalla rottura stessa. Quando si potranno avere delle risposte più precise? Dovrebbe essere ormai una questione di settimane, o magari anche di pochi giorni.

Per ora con certezza sappiamo solo che a fine mese, per la precisione, tra mercoledì 28 e giovedì 29 febbraio, saranno depositati in tribunale i verdetti degli esperti nominati dalla procura della Repubblica di Venezia per far luce sulla meccanica del mezzo, sulla tenuta stradale del cavalcavia e sulle scatole nere. In particolar modo è particolarmente attesa quest'ultima perizia, che potrebbe fornire ulteriori e preziose informazioni circa la velocità dell'autobus e le manovre effettuate dal suo conducente nelle fasi immediatamente precedenti il terribile incidente. Il super consulente Placido Migliorino, invece, darà delucidazioni circa lo stato del fondo stradale e quello del guardrail su cui il pesante mezzo ha impattato prima di cadere nel vuoto.

Appena tre settimane fa sono giunti invece gli esiti degli esami autoptici eseguiti al cuore di Alberto Rizzotto, l'autista che si trovava alla guida del bus. I medici legali hanno escluso l'ipotesi del malore, sostenendo che il muscolo cardiaco dell'uomo fosse sano la sera del sinistro.

Le cause della morte sarebbero invece da attribuire a una frattura al cranio prodottasi a seguito della caduta dell'autobus.

Attualmente, risultano indagate quattro persone, tra le quali il dirigente dei Lavori pubblici del Comune e l'amministratore delegato della società La Linea.

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