"Lo tiravo per le braccia ma non riuscivo a strapparlo a quel vortice": è questo il grido di dolore di Anton, il padre del piccolo Stephan, 8 anni, morto all'interno dei una delle piscine delle Terme di Cretone a causa del risucchio delle acque che erano state attivate quando ancora c'erano dei clienti all'interno della struttura e il piccolo all'interno dell'acqua.
Il dolore della famiglia
A cercare di salvarlo, per primo, dal crudele destino pochi instanti dopo essersi accorto che il piccolo figlio era finito in acqua è stato il padre che, nonostante le condizioni difficili, ha lottato con tutte le sue forze per salvare Stepan. "L'acqua era torbida, non vedevo nulla", ha dichiarato al Corriere sui concitati momenti in cui si è tuffato per tentare di strapparlo al canale di scarico. Non si dà pace la famiglia di Stephan di fronte a una tragedia che non sarebbe mai dovuta accadere. Il grido d'allarme lo aveva dato pochi secondi prima la sorella del piccolo, Mia, quando l'aveva perso di vista. "Eravamo a bordo piscina, è arrivata Mia, la sorellina più piccola di Stephan, gridava di non trovare più il fratello, ho provato a salvarlo...", ha aggiunto il padre raccontando l'accaduto al cognato.
Le testimonianze dei presenti
Come abbiamo visto sul Giornale.it, sono troppe le domande ancora senza risposta sulle quali sta indagando la procura di Tivoli che ha aperto un fascicolo contro ignoti con l'accusa di omicidio colposo. "I miei cognati sono devastati, come si fa a veder morire un figlio così? — ha detto lo zio, Angelo Moreschini - Stephan era bravissimo a nuotare, poteva capitare a chiunque". Di origini russe, la famiglia era arrivata in Italia due anni fa cercando di dare un futuro più tranquillo ai propri figli. Le testimonianze sull'accaduto non si fermano. "Ci siamo buttati in cinque, il padre del bambino era esausto, ma non riuscivamo a estrarre il piccolo - ha dichiarato al quotidiano Simone D’Agostino, tra le prime persone a capire la gravità della situazione e intervenire - Dovevamo cercarlo con la punta dei piedi tanto era scura l’acqua, alta appena un metro e mezzo, ho le braccia piene di tagli, abbiamo provato per un’ora...".
Struttura sotto sequestro
Sono stati i sommozzatori dei Vigili del Fuoco a recuperare il corpo senza vita del piccolo soltanto dopo aver smontato la conduttura riuscendo a estrarre il corpo smontavano la conduttura. Mentre si tenta di capire come sia stata possibile una tragedia del genere, la struttura è stata messa sotto sequesto: è incredibile sapere che, secondo quanto emerso dai primi sopralluoghi, mancasse la griglia di protezione del bocchettone che risucchia l'acqua.
E poi, perché il drenaggio è entrato in azione con clienti ancora presenti alle Terme? Le telecamere a circuito chiuso potrebbero fornire ulteriori e importanti elementi per comprendere meglio la dinamica dell'incidente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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