L'ultimo paradosso "green": una pista ciclabile lunga nemmeno 8 metri

Il capolavoro della giunta di sinistra nel quartiere San Donato: una pista ciclabile che inizia e finisce nel nulla. La rabbia dei cittadini è palpabile

L'ultimo paradosso "green": una pista ciclabile lunga nemmeno 8 metri
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L’ossessione green della sinistra dà i primi risultati da Guinness dei primati. Ma non si tratta di risultati positivi. L’ultima “grande trovata” è stata registrata a Torino: nel quartiere San Donato, in Corso Umbria all’incrocio con via Livorno, è nata la pista ciclabile più corta del mondo. Inizia e finisce nel nulla per un totale di ben 7,5 metri e una larghezza di 1,5 metri, lo spazio per una bicicletta. Una mini striscia assolutamente inutile, in altri termini.

Le immagini della pista ciclabile di corso Umbria hanno fatto rapidamente il giro del web, diventando virali. Una striscia rossa d’asfalto, con il simbolo di una bicicletta, immersa nel nulla e completamente scollegata dal resto. Sembra quasi un quadro, ma è costato molto più di una tela, un pennello e un po’ di colore. Come evidenziato da TgCom24, per realizzare quel tratto sono stati abbattuti quasi ottanta aceri (con buona pace dei talebani dell'ambiente) e sono stati eliminati decine di parcheggi, tanto da creare ingenti problemi alla circolazione nella zona.

La pista ciclabile è stata realizzata nell’ambito della riqualificazione di Corso Umbria e avrebbe dovuto essere il "fiore" allʼocchiello della giunta del Partito Democratico, disposta a tutto per mettere in evidenza la sua vocazione verde. Ma la rabbia dei residenti è palpabile, a prescindere dalle giustificazioni dell’amministrazione. Sì, perché di fronte alle critiche ricevute l’assessore Chiara Foglietta ha tenuto a precisare che la pista ciclabile non è lunga solo 7,5 metri, parlando di una presunta scelta progettuale: “I segni sulla banchina, posizionati dove non confliggono con i pedoni, consentono di dare un senso di continuità alla ciclabile che corre su corso Umbria. La banchina ospita, infatti, un chiosco e la fermata del bus che arriva da Caselle. Questo non ha permesso - in uno spazio condiviso - di tracciare in quel tratto la pista”. Alquanto bizzarro.

Accantonate le scuse della sinistra, la pista ciclabile è al centro del dibattito sui social network. C’è chi ha posto l’accento sulle ripercussioni negative di una certa fisima green, ma anche chi ironizza causticamente. Diversi torinesi hanno parlato di installazione di arte concettuale, altri di progetto visionario. Ciò che è certo è che Torino può presentare la candidatura al Guinness World Record. È pur sempre un primato e la giunta rossa dovrebbe andarne fiera.

Non sono mancate le stilettate a livello politico, questa la punzecchiatura dell’europarlamentare leghista: Isabella Tovaglieri: "Ecco alcuni primati mondiali di cui faremmo volentieri a meno. Grazie PD; di buono nemmeno le piste ciclabili sapete fare!".

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