"Trascurate nostro figlio". E la coppia di genitori picchia l'infermiera

L'aggressione si è consumata nel parcheggio dell'ospedale Umberto I di Roma. La coppia di genitori si è scagliata contro l'infermiera: "Siete medici incompetenti"

Immagine da Wikipedia
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Prima gli insulti: "Siete medici incompetenti", poi le botte all'infermiera nel parcheggio dell'ospedale. Un'aggressione violenta, l'ennesima di questi giorni, che si è consumata nel piazzale del Policlinico Umberto I di via Regina Margherita, attorno alle ore 19 di lunedì sera. Mentre la donna veniva soccorsa dai colleghi, gli aggressori - una coppia che aveva il figlio ricoverato nel reparto di Pediatria del nosocomio capitolino - sono arrivati anche i "rinforzi": parenti e amici vari dei due genitori. Per fortuna, l'intervento tempestivo della vigilanza ha evitato il peggio e la vittima se l'è cavata con ferite giudicate guaribili in sette giorni.

L'aggressione all'infermiera nel parcheggio dell'ospedale

Stando a quanto racconta la giornalista Flamina Savelli sulle pagine de Il Messaggero, l'aggressione sarebbe scattata per futili motili: il posto auto nel parcheggio dell'ospedale. Quando l'infermiera ha specificato che avrebbe dovuto cominciare il turno in Pediatria di lì a breve, la coppia ha perso letteralmente il controllo. "Nostro figlio è ricoverato lì - le parole dei genitori - Siete medici incompetenti". Dagli insulti alle offese sono passati pochi secondi: la donna è stata strattonata e presa a calci. Non solo. Quando finalmente è riuscita a raggiungere i colleghi per farsi medicare, mettendosi al riparo nel Pronto Soccorso della struttura, sono arrivati i parenti della coppia: tutti sul piede di guerra. Al punto che i sanitari sarebbero stati costretti a trincerarsi nella palazzina. "Per pochi minuti - ha raccontato un testimone -nessuno dei medici è uscito dalla palazzina di Pediatria perché temevamo il peggio". La situazione è rientrata solo quando sono intervenuti i vigilanti e gli agenti del presidio ospedaliera che hanno sedato gli animi.

Medici e infermieri nel mirino

Sono sempre più frequenti le aggressioni a medici e infermieri negli ospedali. L'ultima risale a pochi giorni fa: il figlio di un paziente trasportato con l'ambulanza al "Vecchio Pellegrini" di Napoli ha sferrato un pugno in pieno volto a uno dei soccorritori. E poi, ancora - notizia di oggi riportata da Fanpage.it - una persona impaziente di attendere il proprio turno avrebbe sfasciato la porta del Pronto Soccorso dell'Ospedale del Mare nel quartiere Ponticelli, alla periferia Est del capoluogo partenopeo. In Campania come nel Lazio, si registra un numero crescente di violenze ai danni degli operatori sanitari.

"Il nodo sulla sicurezza è ancora da sciogliere in alcune grandi strutture come appunto quella del policlinico Umberto I perché il presidio è antistante il pronto soccorso ma distante da quello pediatrico", ha spiegato a Il Messaggero Stefano Barone, dirigente Nursind (Sindacato delle Professioni Infermieristiche). Tra il secondo e il terzo trimestre dello scorso anno, nel Lazio, la media delle aggressioni ai camici bianchi è stata di un caso ogni due giorni. Nonostante l'attivazione di ulteriori presidi della polizia, all'interno dei nosocomi capitolini la situazione è ancora fuori controllo.

"La richiesta che inoltreremo è quella di attivarli anche per le ore notturne quando il personale medico è più esposto. - ha concluso Barone - Allo stesso tempo, chiederemo che le postazioni vengano anche indicate: il presidio della polizia dovrebbe rappresentare comunque un deterrenti dopo mesi di aggressioni".

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