Una rissa scoppiata per futili motivi fra due giovani africani, ospiti della comunità d'accoglienza di don Massimo Biancalani, conclusasi con un duplice accoltellamento. Giorni particolarmente critici a Vicofaro quelli appena trascorsi, stando perlomeno a quel che riporta il quotidiano La Nazione. E l'accaduto rischia di dare ulteriore slancio alle proteste dei residenti che da anni pongono l'accento sulla sicurezza e sul degrado in cui versa il quartiere, individuandone la causa principale proprio nell'esperienza di accoglienza del "parroco dei migranti". Alla base dell'episodio che ha coinvolto i due protagonisti ci sarebbe un motivo futile: la precedenza ad entrare in una stanza della struttura, forse il diritto stesso ad occuparla. E così uno dei due ha tirato fuori un coltello e ha colpito l’altro ferendolo al polso e al volto. L'aggredito avrebbe reagito, attaccando a sua volta il rivale con un coltello e ferendolo ad un dito. Sul posto sono intervenuti i volontari della Misericordia di Pistoia: uno dei due ragazzi è stato portato in ospedale per essere medicato.
Si è reso necessario anche l'intervento della polizia: entrambi gli ospiti, un ragazzo originario del Mali ed uno del Gambia, sono stati portati in questura. E per uno dei due, dopo l'arresto, è scattato l’obbligo di dimora. Quanto avvenuto ha avuto ampia risonanza a livello locale ed è stato oggetto di discussione anche nella scorsa seduta del consiglio comunale. Nel corso della quale il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, non le ha mandate a dire: secondo lui, l'esperienza di Vicofaro ha confermato di non essere in grado di promuovere davvero l'integrazione. "Se il un numero di ospiti fosse idoneo la situazione sarebbe più gestibile, i ragazzi potrebbero essere accolti meglio e il quartiere sarebbe più vivibile. Quella di Vicofaro non è integrazione, ci sono altre esperienze di accoglienza da cui escono persone integrate, mentre da lì probabilmente non ne uscirà una sola. Questo è il fallimento di quel luogo - l'intervento del primo cittadino di centrodestra, riportato dal quotidiano Il Tirreno - quella è una struttura che nella parte privata, non la chiesa, può ospitare fino a 19 persone per motivi di igiene e sicurezza. È stato chiarito anche in sede legale, ma questa norma è violata da tempo.
Poi ci sono le violazioni delle regole del buon vivere comune, perché a un numero di persone deve corrispondere un numero adeguato di servizi igienici, devono esserci impianti a norma e devono essere rispettate regole di normale convivenza col vicinato, che invece vengono sistematicamente disattese. Integrare significa anche insegnare a queste persone che ci sono regole da rispettare. Su questo il sindaco non può essere che intransigente".
Per tutta risposta, sulla propria pagina social, don Biancalani ha accusato il primo cittadino di non aver mai visitato Vicofaro e di non conoscere ""i problemi dell'accoglienza", lamentando inoltre il mancato supporto delle istituzioni. Per una vicenda che promette di continuare a far discutere, come ormai da quasi un decennio a questa parte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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