Vicofaro trasformata in discarica a cielo aperto: i residenti contro don Biancalani

Il Comitato per i residenti di Vicofaro ha puntato nuovamente il dito contro don Massimo Biancalani e i migranti ospiti della parrocchia: fuori dalla chiesa sarebbero stati accatastati quintali di rifiuti, con tutte le criticità che ne conseguono per l'intero quartiere

La situazione davanti alla chiesa di Vicofaro nelle scorse ore
La situazione davanti alla chiesa di Vicofaro nelle scorse ore
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Quintali di rifiuti riconducibili, a quanto pare, alla parrocchia di Vicofaro che ospita decine di migranti) accatastati all'aperto. Prevedibili i numerosi disagi e i problemi che ne conseguono. Questo è quanto segnalato nelle scorse ore dal Comitato residenti per Vicofaro, a riprova dei risvolti negativi che l'esperienza di accoglienza di don Massimo Biancalani avrebbe a loro avviso sul quartiere. A documentare il tutto e a sollecitare un intervento da parte della società partecipata che si occupa della nettezza urbana sono stati alcuni residenti, pubblicando anche sulla pagina Facebook del Comitato la foto di quella che apparirebbe alla stregua di una vera e propria discarica a cielo aperto, nei pressi della chiesa. "Una discarica in mezzo alle case dei residenti - si legge nella nota - questa la situazione del giardino della chiesa di Vicofaro". Un episodio che rischia di raffreddare ulteriormente i rapporti fra gli abitanti della frazione del Comune di Pistoia e il "parroco dei migranti", dopo le prove di "riavvicinamento" culminate domenica scorsa con la decisione del vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, di celebrare la messa proprio nella chiesa di Santa Maria Maggiore.

Un'iniziativa volta probabilmente a distendere gli animi: i vicofaresi si erano più volte lamentati anche della difficoltà ad assistere alle funzioni liturgiche, a causa della sporcizia e dei materassi per i migranti ospiti di don Biancalani posati all'interno dell'edificio religioso. Criticità, queste ultime, che sembrano se non altro essere state risolte di recente, visto che la Diocesi di Pistoia ha fatto sapere di aver ricavato nuovi spazi per l'accoglienza in altri locali della parrocchia (liberando così la chiesa). Ma il Comitato continua a puntare il dito contro le problematiche emerse in più occasioni proprio a margine della struttura di accoglienza, fra episodi di degrado e di spaccio di droga dei quali si sarebbero a loro detta resi protagonisti in passato alcuni dei giovani stranieri ospiti del parroco. E anche la gran quantità di rifiuti segnalata in queste ore rientrerebbe in questo ambito.

I vicofaresi hanno quindi più volte contattato le istituzioni, dal Comune al prefetto passando per la Diocesi, per chiedere un intervento risolutivo sia nel loro interesse che in quello dei migranti. L'ordinanza di sgombero firmata nei mesi scorsi dal sindaco di Pistoia non risulterebbe tuttavia essere ancora stata attuata, nonostante l'"emergenza tubercolosi" (scoppiata la scorsa estate a seguito del ricovero in ospedale di un migrante ospite della struttura) che la mise in stand-by sia ormai alle spalle da diverse settimane.

Esaperati dalla situazione che, fra alti e bassi, si protrarrebbe da oltre un lustro, il Comitato aveva chiesto la scorsa settimana anche la rimozione di don Biancalani dall'incarico di parroco di Vicofaro, se necessario. Una richiesta che la Diocesi non ha a quanto sembra intenzione di accogliere. Di questo passo però la "tregua" dei giorni scorsi rischia già di finire.

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