In 16 minuti è colato a picco: ecco i misteri del veliero affondato a Palermo

Il Bayesian è affondato di prua, per poi adagiarsi sul fondale di dritta. I dubbi e le cause del naufragio: dall'ipotesi dell'evento meteorologico eccezionale all'errore umano

In 16 minuti è colato a picco: ecco i misteri del veliero affondato a Palermo
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Sedici minuti per mettersi in salvo e provare a sfuggire alla morte. Tanto è durato l'affondamento del veliero Bayesian, colato a picco nello specchio d'acqua davanti al molo di Porticello, nel territorio di Santa Flavia, in provincia di Palermo, all'alba di lunedì 19 agosto. È quanto emerge dal sistema di tracciamento Ais, una particolare tecnologia nautica che consente lo scambio di informazioni sulla navigazione di una qualunque imbarcazione e le stazioni costiere. Il documento, come anticipa il Corriere della Sera, è stato acquisito dalla procura di Termini Imerese che indaga sul disastro con le ipotesi di reato per naufragio, disastro, omicidio plurimo e lesioni colpose. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche le immagini dello scafo a 50 metri di profondità, mentre restano ancora tanti i misteri e le domande irrisolte. Qualche dubbio potrà essere chiarito quando sarà recuperata la scatola nera dell'imbarcazione, al termine delle operazioni di recupero delle salme.

L'affondamento del veliero

Il tracciato Ais rileva che l'orario critico arriva alle 3.50 della notte tra domenica e lunedì. Il vento è implacabile e il veliero comincia a ondeggiare pericolosamente: fa avanti e indietro, poi oscilla sul fianco, e di nuovo avanti e indietro. Pochi minuti dopo, l'ancoraggio non regge più e l'imbarcazione finisce in balia della tempesta. Alle 3.59 il sistema di tracciamento segnala una virata: è il momento in cui, verosimilmente, il Bayesian comincia a imbarcare acqua. Segue un blackout, segno che anche la zona del generatore o la sala macchine sono allagate. Alle 4.03 c'è una leggera modifica alla rotta, due minuti dopo il Bayesian viene inghiottito dalle onde. Alle 4.06 l'EPIRB, una sorta di gps nautico, lancia in automatico l'allarme per "avvenuto affondamento" alla stazione satellitare di Bari, gestita dalla Guardia Costiera. La tragedia si è compiuta. In 15 riescono a mettersi in salvo, sei persone restano intrappolate nello scafo mentre una muore nel tentativo di raggiungere a nuoto la scialuppa di salvataggio.

I misteri del naufragio

Se la dinamica dell'affondamento sembra ormai chiarita, sono ancora tanti i misteri che orbitano attorno alla tragedia del "veliero dei record". A partire dalle condizioni meterologiche: c'è stata davvero una tromba marina, come raccontano approssimativamente i superstiti, oppure si è trattato di un evento metereologico eccezionale? Per certo il vento soffiava a 80 nodi, vale a dire a una velocità di circa 150 chilometri orari. E quindi, come riporta La Stampa, potrebbe essersi tratto di un downburst, ovvero forti raffiche di vento associate al temporale. Ma non si può escludere neanche l'eventualità di un piccolo tornado. Purtroppo, in quelle ore, il radar siciliano era spento e il satellite in operativà limitata. Ragion per cui non è possibile stabilire con certezza quale fenomeno metereologico si sia verificato in quelle ore nella zona di Porticello.

Sta di fatto che, nell'uno o nell'altro caso, sembra che nessuno si sia accorto della tempesta imminente. Da qui l'ipotesi dell'errore umano: che ordini ha dato il comandante? C'era qualcuno di guardia sulla plancia? E ancora, i passeggeri sono stati informati del pericolo, come prevede il codice di navigazione? Un altro punto da chiarire riguarda la quantità d'acqua imbarcata dal veliero. Perché si è allagato in poco tempo? Dalle ispezioni degli speleosub non risultano squarci nello scafo. Dunque, cosa è successo? A quanto emerge dai primi accertamenti tecnici, sembra che al momento del naufragio la deriva mobile fosse sollevata. I broker navali ipotizzano che anche il portellone sottovento sia rimasto aperto. Ciò spiegherebbe, almeno in parte, l'allagamento repentino e il successivo inabissamento.

L'esperto: "Il Bayesian si è inabissato per l'acqua"

Le domande che attendono risposta sono ancora tante. Una su tutte: perché il Bayesian è affondato? Nick Sloane, ingegnere sudafricano con alle spalle 30 anni di esperienza nel recupero di imbarcazioni in mare, che si è occupato anche del raddrizzamento della Costa Concordia (la nave naufragata davanti all'Isola del Giglio nel 2012 ndr), sembra non avere dubbi: "A causare l'inabissamento è stato il peso dell'acqua che è entrata all'interno. Su come questo sia avvenuto è necessario recuperare la nave e valutare", spiega in un'intervista a Il Messaggero.

Quanto all'ipotesi dei portelloni aperti precisa: "Su uno yacht di quelle dimensioni, lungo più di 50 metri, ci sono numerosi compartimenti stagni, che possono garantire la galleggiabilità e mantenere la barca in superficie". Infine conclude: "Quando tutta quell'acqua entra nelle zone comuni, la galleggiabilità è gravemente compromessa".

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