Le gemelle e l'albanese. Chi sono le tre vittime dell'esplosione nella fabbrica abusiva a Ercolano

Le sorelle di 26 anni, Sara e Aurora Esposito e il 18enne Samuel Tafciu lavoravano per 20 euro al giorno. Aurora aveva una figlia di 5 anni, Samuel un bimbo di 4 mesi. Il proprietario dell'immobile è stato denunciato

Le gemelle e l'albanese. Chi sono le tre vittime dell'esplosione nella fabbrica abusiva a Ercolano
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Erano tutti e tre giovanissimi i ragazzi morti nell'esplosione in un deposito di fuochi d'artificio illegali a Ercolano, comune in provincia di Napoli, lunedì pomeriggio. Le gemelle di 26 anni, Sara e Aurora Esposito, e il 18enne Samuel Tafciu, di origini albanesi, lavoravano per 20 euro al giorno. Il proprietario dell'edificio, un 38enne del posto, è stato denunciato per omicidio colposo plurimo aggravato, disastro colposo e detenzione illecita di materiale esplodente. L'immobile, come riporta il Corriere della Sera, risulta intestato alla figlia 13enne dell'indagato.

Chi erano le gemelle

Sempre insieme, unite e complici in tutto. Due ragazze solari, sorridenti e piene di vita. Aurora aveva una figlia di cinque anni. Sara, la gemella, nutriva un affetto sincero e sconfinato per quella nipotina che era diventata la sua prioritaria ragione di vita. Rimaste orfane del padre da ragazzine, entrambe si erano date da fare per dare una mano in famiglia. Mamma Lucia era orgogliosa di loro: "Erano le mie principesse", sussurra con la voce rotta dal pianto davanti a quel cumulo di macerie e polvere. La tomba delle sue "bambine".

Le dediche sui social

Le due gemelle erano legatissime. In un post pubblicato su Facebook nel 2022, in occasione del loro 24esimo compleanno, Sara fa gli auguri alla sorella: "Auguri a me, ma auguri anche a te. Il nostro compleanno, il giorno che nacqui io, il giorno che nascesti tu. Anima mia, con te non ho bisogno di chiedere di far notare qualcosa per avere la tua attenzione perché, a prescindere, tu senti dentro quando non sto bene come io lo sento per te e nessuno può mai capirlo". Parole che testimoniano l'amore profondo che nutrivano l'una per l'altra. "Ci sei sempre – scrive ancora Sara - come una mamma, una migliore amica, un padre, un ragazzo. Sei la mia gemella e sono così fiera di dirlo perché sono fiera di te. Auguri, spero per te che la vita ti regali ciò che meriti. Sei una donna e una mamma, per lo più, meravigliosa forte e bellissima". E infine una promessa solenne: "Se anche ci saranno altre battaglie, altri ostacoli – conclude - li vivremo sempre mano nella mano fino all’ultimo".

Il diciottenne

Anche Samuel, nonostante fosse diventato maggiorenne solo da qualche mese, era padre di una bimba di 4 mesi. Viveva a Ponticelli, un quartiere alla periferia est di Napoli, assieme alla fidanzata. Per tre mesi aveva lavorato in un deposito come magazziniere, senza essere pagato.

Nella fabbrica di fuochi d'artificio illegali a Ercolano ci era arrivato tramite un amico. Come le gemelle, anche lui era al suo primo giorno di lavoro quando c'è stata l'esplosione. Morto per appena venti euro di paga.

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