"Volevo riaverla", racconta l'assassino di Ilaria Sula. Dopo averla uccisa andò mangiarsi una piadina

"Volevo riaverla", racconta l'assassino di Ilaria. Dopo averla uccisa andò mangiarsi una piadina. Attenzionati due amici del ragazzo che potrebbero averlo aiutato ad occultare il cadavere. Samson pronto a fuggire nelle Filippine

"Volevo riaverla", racconta l'assassino di Ilaria Sula. Dopo averla uccisa andò mangiarsi una piadina
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"Ero pronto a combattere per riavere Ilaria come fidanzata". Sono queste le parole raccontate da Mark Antony Samson, autore dell'assassinio di Ilaria Sula, nel corso dell'interrogatorio del gip.

La ricostruzione dei fatti

Quello scritto nell'ordinanza del giudice è la ricostruzione del rapporto tra Ilaria e l'ex compagno, conosciuto nel 2023 sul posto di lavoro per poi diventare suo fidanzato. Parlando del loro rapporto il ragazzo ha ammesso di "aver avuto una relazione normale con alti e bassi come in ogni rapporto". Tutto però cambia quando, tre mesi fa, llaria gli chiede di "prendere visione dei voti degli esami universitari". Lui riferisce che questo ha sempre "rappresentato un grosso problema - scrive il gip - quasi un trauma, sin da quando frequentava la scuola elementare".

Il ragazzo, si legge, ha sempre avuto un'ansia di prestazione specialmente nei confronti dei genitori. Samson ha dichiarato che llaria gli aveva dato un ultimatum nel senso che se non glieli avesse fatti vedere, lei lo avrebbe lasciato, anche perché "lei al suo posto non avrebbe avuto problemi a mostrarglieli".

La pausa di riflessione

A fine gennaio 2025 i due decidono di prendersi una pausa di riflessione, che però di fatto non c'è mai stata visto che hanno "sempre continuato a vedersi". Il ragazzo ha riferito che "l'atteggiamento di Ilaria era altalenante, a volte lo trattava come un fidanzato, altre volte come un semplice amico" cosa che lui "non riusciva ad accettare nonostante tutti gli amici cui egli si era rivolto, gli avessero consigliato di lasciare andare quella situazione".

La situazione precipita

Ad inizio marzo le cose peggiorano quando Ilaria - si legge - "confida ad un'amica di essersi iscritta ad una piattaforma e lui rimane scioccato ed incredulo di quanto la ragazza gli avesse confidato - dicendole poi che - "era inutile utilizzare l'app per capire se lo amava". I due continuano quindi a vedersi per altri dieci giorni anche se Ilaria - secondo quanto riferito dal ragazzo - "appariva più fredda e distaccata e voleva uscire con le sue amiche anche da sola". La situazione permane altalenante, con Ilaria che, a detta del ragazzo, a volte lo trattava affettuosamente come fidanzato e altre volte manifestava freddezza nei suoi confronti, fino all'epilogo che purtroppo è noto a tutti.

L'ipotesi della complicità di due ragazzi

Al momento le attenzione degli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile di Roma si sono concentrate anche su due giovani stranieri di 23 e 22 anni, di cui uno di origini nord africane, ma nati entrambi a Roma, che la notte del 1 aprile intorno alle 3 erano stati fermati durante un posto di controllo in auto con Samson in via Accademia degli Agiati, nel quartiere Ardeatino. In particolare, si sta indagando per chiarire se possano aver aiutato il ventitreenne a disfarsi del cadavere della studentessa ritrovato in un bosco a Poli, in provincia di Roma.

Proprio in quella zona il cellulare di Ilaria Sula, che manca all'appello, aveva agganciato le celle radio telefoniche. Intorno alla mezzanotte, invece, il telefono della vittima aveva impiegato le celle dei quartieri di San Giovanni e del Tuscolano.

Secondo il Gip che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, il reo confesso Mark Samson era pronto, se non fermato subito, a fuggire nelle Filippine o in Arabia Saudita dove avrebbe potuto contare sulla protezione di familiari e amici.

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