Il corpo di Giulia Cecchettin è stato trovato nel lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Da alcune ore le ricerche dei sommozzatori e delle forze dell'ordine avevano concentrato le ricerche in quella zona, individuata attraverso il sistema targa system, che aveva tracciato il passaggio della Grande Punto nera di Filippo Turetta. Ci sono state delle discrepanze orarie nei passaggi dell'auto, tracciati percorsi in tempi non congrui, che hanno sollevato il dubbio negli inquirenti. Dai primi riscontri pare che Turetta abbia fatto scivolare il corpo per 50 metri lungo il fianco scosceso della montagna che porta al canalone vicino al lago. Ulteriori risposte si avranno solo dopo l'autopsia, in programma la settimana prossima. Ora tutte le energie sono rivolte alla ricerca del ragazzo. Su di lui è stato emesso un mandato di cattura internazionale perché il dubbio, nemmeno troppo remoto, è che possa essersi rifugiato in Austria.
In particolare, sembra ormai acclarato che la macchina di Turetta abbia effettuato diversi passaggi in Carinzia. Nello specifico, l'auto con a bordo il ragazzo avrebbe passato il confine nella zona di Tarvisio per poi proseguire fino a Lienz, attraversando Villach. A darne notizia è il quotidiano austriaco Kronen Zeitung. L'unico elemento divergente rispetto a quanto era trapelato nelle ore precedenti riguarda la data del passaggio: la vettura è passata in Austria domenica 12 novembre, non mercoledì 15.
Da quel momento non ci sono più riscontri sull'auto, che potrebbe essersi diretta verso est, in Ungheria, Slovenia e Repubblica Ceca. Oppure verso nord, in direzione della Germania. Improbabile un rientro in Italia, dove non ci sono più stati avvistamenti. Questa mattina è stata avvistata una Grande Punto nera nei pressi del lago ma non era quella di Turetta.
Intanto anche in Austria sono partite le ricerche per trovare il giovane. In Europa è scattata una vera e propria caccia all'uomo per rintracciare il 22enne, contro il quale ieri è stata formulata ufficialmente l'accusa di tentato omicidio a seguito della visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza. L'hanno ripreso mentre aggrediva la ragazza a mani nude prima di caricarla, apparentemente esanime, a bordo dell'auto e iniziare la fuga tra i monti tra il Veneto e il Friuli.
Descritto come il classico "bravo ragazzo", è riuscito a far perdere le sue tracce nelle zone di montagna che pare conosca molto bene.
"Filippo, consegnati alle forze dell'ordine, così puoi spiegare cos'è successo", è il messaggio che i genitori del giovane hanno consegnato all'avvocato in modo da renderlo pubblico. "Sono molto scossi e provati. È un dramma che non si aspettavano, non avrebbero mai immaginato queste accuse nei confronti del figlio", ha detto l'avvocato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.