Le coltellate a testa e collo e il volo da 50 metri: così è morta Giulia

Il corpo della giovane è stato trovato nei pressi del lago di Barcis, non distante da Pordenone. Secondo le prime rilevazioni la ragazza è stata colpita da diverse coltellate e ha cercato di difendersi

Le coltellate a testa e collo e il volo da 50 metri: così è morta Giulia
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Il cadavere di Giulia Cecchettin è stato trovato nei pressi del lago di Barcis, a soli 30 km da Pordenone. La storia della 22enne veneta scomparsa da sabato scorso e che da una settimana ha tenuto tutta l'Italia col fiato sospeso, è giunta a un epilogo drammatico: nella mattinata di sabato gli uomini impegnati nelle ricerche hanno trovato il corpo della giovane e ad aver dato conferma del ritrovamento è anche stata la procura di Venezia. Stando a quanto è emerso, Giulia aveva gli stessi vestiti della sera in cui è sparita. La zona del lago era già da giorni di interesse dei Vigili del fuoco insieme alle squadre dei sommozzatori dato che la macchina di Filippo Turetta, anche lui scomparso dalla sera dell'11 novembre, sarebbe passata nei pressi della località lacustre, mentre si presumeva che si spostasse sempre più a nord.

Uccisa con coltellate alla testa e al collo

Secondo una prima ispezione del medico legale Antonello Cirnelli, Giulia sarebbe stata uccisa con svariate coltellate che l'hanno colpita alla testa e al collo. Il medico, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier, avrebbe rilevato che la giovane presentava anche numerose ferite da difesa alle mani e alle braccia.

Il corpo lasciato cadere in un canalone per oltre 50 metri

Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine Filippo Turetta avrebbe trascinato il corpo di Giulia sul ciglio della strada per poi lasciarlo rotolare lungo un dirupo per oltre una cinquantina di metri di profondità, fino a quando il corpo della ragazza si è fermato in un canalone. La strada dove è stato trovato il corpo della 22enne viene chiusa per il periodo invernale perché impraticabile per poi riaprire il 15 aprile.

Circostanza che, viene fatto notare, non è detto che il giovane sapesse. Il corpo è stato trovato da un'unità cinofila della Protezione civile ed è ancora sul posto per consentire ai Carabinieri del Ris di ultimare i rilievi. Per ora, fanno sapere gli inquirenti, non è possibile stabilire se la ragazza fosse già morta quando è stata gettata nel canalone. Al momento del ritrovamento il capo era coperto di sangue e non era visibile dalla strada, coperto da un enorme masso.

Fondamentale l'utilizzo del targasystem per ritrovare l'auto

La registrazione del passaggio dell'auto è stata possibile grazie ai lettori delle targhe che hanno consentito di ricostruire tutto il percorso del veicolo, a partire dalla notte tra sabato e domenica. Al momento non ci sarebbero tracce di Filippo e gli investigatori, in queste ore, lo stanno ancora cercando. Il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, ha lanciato un appello affinché si costituisca: "Speravamo di non dover dare questa notizia (il ritrovamento del corpo di Giulia, ndr) ma la ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca".

Il video choc

Già nella giornata di venerdì, si sospettava che a Giulia potesse essere successo qualcosa di tragico, dato che è emerso un video in cui si vede Filippo aggredire la sua ex fidanzata. Secondo l'analisi delle immagini, i due si trovavano nel comune di Fossò, nel Veneziano, dopo aver trascorso la serata insieme in un centro commerciale di Marghera, sempre in provincia di Venezia. Intorno alle 23.30, il cellulare di Filippo era ancora acceso ed è stato possibile capire dove si trovasse con la sua auto nella tarda sera di sabato scorso.

Le telecamere di videosorveglianza dello stabilimento del noto brand di moda “Dior”, ubicato in via Quinta strada, hanno ripreso i due litigare fino a sfociare in una colluttazione durante la quale Giulia sarebbe rimasta ferita e avrebbe anche perso del sangue. Filippo l'avrebbe poi costretta a risalire in macchina e, poco dopo aver messo in moto, Giulia avrebbe aperto la portiera dell'auto per tentare la fuga. Filippo l’avrebbe raggiunta e colpita alle spalle per poi farla cadere a terra inerme.

Gli ultimi frammenti di video mostrano l'indagato che la carica a forza sulla Fiat Punto per poi far perdere ogni loro traccia nel buio della notte. Secondo la procura, le azioni del 22enne si possono definire "atti diretti a cagionare la morte della 22enne, colpita nuovamente al fine di evitare che la stessa fuggisse". Nei giorni scorsi, gli operai impiegati nella zona industriale avevano notato all'ingresso dello stabilimento delle chiazze di sangue e delle ciocche di capelli su cui la polizia scientifica ha effettuato dei test del dna.

La loro storia, il sabato sera e la gelosia di Filippo

Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, iscritti all'Università di Padova, hanno avuto per qualche mese una relazione sentimentale. Nel corso dell’estate, i due ragazzi si sono lasciati e a mettere fine alla loro storia è stata Giulia, mentre Filippo non ha mai accettato la fine della relazione. Nonostante la separazione, i due sono rimasti in buoni rapporti e ogni tanto si davano appuntamento per trascorrere del tempo insieme. Nel tardo pomeriggio dell'11 novembre, Filippo ha lasciato il suo Paese per recarsi in macchina a Vigonovo (Venezia) dove abita Giulia, per poi andare insieme nel centro commerciale di Marghera dove hanno cenato in un McDonald intorno alle 20.

Alle 23.15, i due giovani sarebbero tornati a Vigonovo e qui un vicino di casa di Giulia li avrebbe visti litigare e avrebbe anche sentito lei urlare. Alle 23.30 Filippo si sarebbe recato a Fossò dove le telecamere hanno ripreso l'aggressione. La stessa notte, la Punto è poi passata per il Friuli:“C'è stato un unico rilevamento di targa in orario notturno in provincia di Pordenone, pochissime ore dopo la scomparsa” hanno confermato i carabinieri.

Secondo il racconto degli amici e dei parenti di Giulia, Filippo non avrebbe mai accettato la fine della loro storia e per questo avrebbe più volte manifestato un atteggiamento controllante e possessivo. Secondo alcuni colleghi di università di Filippo, quest'ultimo soffriva per il fatto che fosse indietro con gli esami mentre tanti dei suoi amici erano in procinto di laurearsi, compresa Giulia che avrebbe dovuto conseguire il titolo di dottoressa in ingegneria biomedica giovedì 16 novembre.

Le reazioni

Giulia Cecchettin è la 105esima donna ad essere uccisa dall'inizio dell'anno. Tra i primi a commentare la triste notizia, c'è la sorella di Giulia, Elena Cecchettin che sul suo profilo Instagram ha postato una foto in bianco e nero e ha scritto: "Rest in power. I love you" . Anche il cugino di Giulia, Giovanni, è intervenuto: “Non c’è più niente da dire, Filippo ha ucciso mia cugina. Spero che trovino quel vigliacco, se non si è già ammazzato anche lui”. L'avvocato della famiglia della 22enne, Stefano Tigani, ha dichiarato: "Adesso è il momento del dolore e di stringersi attorno alla famiglia. Il lavoro degli investigatori ha portato intanto a ritrovare Giulia. Ora è anche il momento di individuare le responsabilità e le dinamiche di questa vicenda, per le quali ci affidiamo ancora alle forze dell'ordine".

Diversi esponenti politici hanno espresso un pensiero per la ragazza. Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, in una nota ha dichiarato: "Apprendo con sgomento la notizia della tragica fine di Giulia Cecchettin. Mi stringo al dolore dei genitori, della famiglia e dei suoi cari ai quali rivolgo le espressioni di profondo cordoglio e della più sentita vicinanza. Il mio pensiero commosso va a questa ragazza strappata alla vita nel fiore degli anni".

Sul suo profilo Facebook, il ministro della Famiglia, Natalità e Pari opportunità, Eugenia Roccella, ha scritto: "E così, quello che non avremmo mai voluto è accaduto. Ancora una volta. E' stato trovato il corpo di una ragazza ed è quello di Giulia. Giovanissima lei, giovanissimo il suo aggressore, terribili le violenze che il video di una telecamera di sorveglianza ha già consentito di constatare. La nostra risposta non è solo lo strazio, indicibile, per una catena di morte alla quale ogni volta si aggiunge un orrore in più. La nostra risposta è un'azione decisa".

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha scritto sui social: "L'epilogo peggiore a una vicenda che ha tenuto l'Italia intera col fiato sospeso per una settimana. Il corpo recuperato nel lago di Barcis stamattina è quello di Giulia Cecchettin. Mi stringo al papà e ai familiari di Giulia, ai suoi amici e a coloro che le erano vicini" . Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha espresso il suo cordoglio con un tweet: "Una notizia che nessuno avrebbe mai voluto ricevere.

È stato trovato il corpo di Giulia Cecchettin, giovane veneziana scomparsa pochi giorni fa. Tutta la Città si unisce al dolore della famiglia, degli amici, dei suoi cari e di tutti coloro che le hanno voluto bene".

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