Gioco erotico finito in tragedia: l'ultima ipotesi sulla morte di Anica

Secondo l'ultima ipotesi degli inquirenti, alla base della morte della trentunenne Anica Panfile, della quale è stato accusato un imprenditore settantasettenne (finito in carcere con l'accusa di omicidio volontario) potrebbe esserci stato un gioco erotico finito in tragedia

Gioco erotico finito in tragedia: l'ultima ipotesi sulla morte di Anica
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Alla base della morte di Anica Panfile ci sarebbe stato un "gioco erotico" finito in tragedia. Stando a quel che riporta il sito web TrevisoToday, è questa l'ultima ipotesi in ordine cronologico sulla quale sta lavorando il magistrato titolare del fascicolo sull'assassinio della trentunenne di origini rumene. Il cadavere della donna è stato rinvenuto lo scorso maggio sul greto del Piave, nel Trevigiano, e in carcere è finito nei giorni successivi l'imprenditore di 77 anni Franco Battaggia, con l'accusa di omicidio volontario. Secondo quest'ultima ricostruzione tuttavia, il soffocamento di Anica potrebbe essere avvenuto prima e non dopo i colpi che la donna ha ricevuto al capo e che hanno contribuito alla sua morte. Sempre secondo gli inquirenti, l'asfissia rilevata dall'esame post mortem potrebbe esser stata parte di gioco erotico tra lei e Battaggia. I due avrebbero consumato un rapporto sessuale dopo l'assunzione di una o più dosi di cocaina, ma la trentunenne si sarebbe sentita male.

Sempre sulla base di questa ipotesi, le lesioni alla testa, in particolare quella allo zigomo sinistro, potrebbero essere state causate dai tentativi fatti dall'uomo, a quanto sembra in preda agli effetti dello stupefacente, di farla rinvenire. Secondo la stampa locale, che Panfile e Battaggia avessero un relazione sessuale sembra essere stato assodato dalle indagini che avrebbero messo in evidenza come la giovane, madre di quattro figli e residente in una casa Ater a Treviso, intrattenesse un rapporto fatto di incontri occasionali. Per fugare ogni dubbio su quello che successe nella casa del settantasettenne pochi giorni prima del ritrovamento del corpo della donna (dove Battaggia disse agli inquirenti di aver portato Anica perché doveva consegnarle la certificazione unica necessaria alla dichiarazione dei redditi, essendone il datore di lavoro) ieri il pubblico ministero ha affidato l'incarico per l'effettuazione di un esame su alcuni prelievi effettuati subito dopo la scomparsa della trentunenne.

Si tratta di test tesi a riscontrare in maniera certa la quantità e il tipo di stupefacente che la donna potrebbe aver assunto (la relazione finale sull'esame autoptico aveva già detto che Anica aveva in corpo una quantità rilevante di cocaina) ed eventuali tracce di sperma che si presume siano di Battaggia. Liquido seminale che era già stato trovato sulla biancheria intima della vittima, ma di cui non era stato possibile identificare il Dna a causa della lunga permanenza in acqua. Qualora l'"ipotesi gioco erotico finito in tragedia" venisse accertata, per Battaggia potrebbe profilarsi un'imputazione per omicidio preterintenzionale. Nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori sviluppi.

"Il mio assistito è tranquillo e certo di non poter dimostrare la sua estraneità rispetto alle contestazioni mosse dalla procura - ha intanto dichiarato l'avvocato dell'imprenditore - lui è totalmente estraneo alla morte di Panfile".

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