A Pomeriggio Cinque, la trasmissione di Mediaset condotta da Myrtha Merlino, un audio choc sulla strage di Altavilla, con Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia palermitana amica dei Barreca. Secondo l'accusa, confermato anche dal racconto della figlia di Giovanni Barreca, entrambi avrebbero partecipato al "rito purificatorio" per liberare la casa dalla presenza del demonio. La donna accusata di aver partecipato agli omicidi avrebbe mandato un audio a un conoscente dopo la strage. "Non mettiamo impedimenti nelle cose che sappiamo che vanno fatte - si sente nell'audio mandato in onda dalla trasmissione di canale 5 -. Lasciamo che il Signore operi, non mettiamo impedimenti alle cose che vanno fatto. Tu organizza un fine settimana per permettere al Signore di utilizzare di me e Massimo per venire a pregare per voi. E utilizzerà anche te, perché ti ha scelto. Ti ha chiamato per nome e l’ha dimostrato. Non mollare perché il Signore ha un piano per ogni cosa. Ti vogliamo bene e ti abbracciamo nel nome di Gesù".
"A casa c'era il diavolo"
"Nel corpo di mia madre e di mio fratello Kevin c'era il diavolo, volevamo scacciarlo da dentro di loro e dalla nostra casa", ha raccontato la diciassettenne figlia primogenita di Giovanni Barreca. Secondo il procuratore capo di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e la procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna la figlia primogenita di Barreca ha partecipato attivamente alle torture inferte alla madre e ai due fratelli. "Ero nel giusto, ho fatto la cosa giusta, avevano il diavolo in corpo, li ho solo liberati", ha raccontato la ragazza davanti al magistrato durante l'udienza di convalida. "Un resoconto agghiacciante" dice il procuratore Cartosio. La primogenita si è accanita sulla madre e sui due fratelli, Kevin ha torturato il fratello più piccolo e allo stesso tempo ha accettato di essere colpita dai suoi familiari pur di scacciare i demoni dal suo corpo. Il piccolo Emanuel, cinque anni ancora da compiere, è stato martoriato. Lo hanno trovato a terra, con uno straccio sulla bocca per non urlare, segni terribili su tutto il corpo. L'indagine non è finita. "Se dietro ai protagonisti di questa vicenda ci sono altri soggetti e scenari? Forse sì, cercheremo di capirlo e speriamo di avere l'appoggio delle altre sedi giudiziarie e delle altre istituzioni".
La mamma supplicò la figlia: "Chiama i carabinieri"
Durante le torture subite dal marito e dalla coppia, Antonella Salamone, supplicò la figlia, che partecipava alle sevizie, di chiamare i carabinieri per chiedere aiuto. È stata la stessa ragazza, interrogata dalla Procuratrice dei minori Claudia Caramanna, ad ammetterlo.
"Mi chiedeva 'Ti prego, chiama i carabinieri, mi vogliono uccidere", ha detto agli inquirenti. Ma quella telefonata di aiuto non è mai partita dal suo cellulare. Le accuse per tutti sono triplice omicidio e soppressione di cadavere.
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