![Screen "Chi l'ha visto?"](https://img.ilgcdn.com/sites/default/files/styles/xl/public/foto/2025/02/13/1739446335-screenshot-2025-02-13-110859.png?_=1739446335)
Conto alla rovescia per la perizia finale sulla morte di Liliana Resinovich. Quanto trovato dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo potrebbe risolvere il giallo almeno su due punti importanti. Il primo: la donna è morta a Trieste il giorno della scomparsa, il 14 dicembre 2021, oppure a ridosso del ritrovamento il 5 gennaio 2022, come sosteneva la prima autopsia effettuata sul suo corpo? Il secondo: Lilly è stata uccisa o si è tolta la vita, come hanno ritenuto gli inquirenti della prima indagine? Il fascicolo ora è aperto proprio per omicidio.
Intanto da “Chi l’ha visto?”, dove c’è stato un confronto in differita tra il vedovo Sebastiano Visintin e il sedicente amante Claudio Sterpin, una spettatrice ha fornito una suggestione interessante. È stato spesso detto che durante la prima autopsia è stato stabilito che Liliana Resinovich avesse assunto, forse per una distorsione mediatica, un’aspirina poche ore prima della morte. In realtà dal referto non risulta il principio attivo dell’aspirina, ovvero l’acido salicilico, bensì risulta che avesse assunto l’acido 5 amin salicilico, comunemente chiamato mesalazina. Questo principio attivo è contenuto in farmaci somministrabili solo dietro prescrizioni, poiché questi medicinali sono infiammatori contro malattie e condizioni che affliggono il tratto intestinale, come il morbo di Crohn. Ma Lilly non soffriva di nulla del genere. Possibile che nelle sue ultime ore sia stata a contatto con qualcuno che assumeva tali farmaci?
Il caso di Liliana Resinovich è molto intricato, anche in considerazione del fatto che mai nessuno, in oltre tre anni, sia stato mai preso in considerazione dagli inquirenti come indagato. Uno dei gialli è rappresentato anche dal luogo di ritrovamento. In quei pressi, ha sostenuto qualche volta il marito Sebastiano, la donna sarebbe andata a passeggiare, ma sarebbe accaduto a primavera, allo spuntare delle rose.
Luogo di passeggiata, il boschetto nei pressi dell’ex ospedale psichiatrico giuliano, sarebbe stato anche per i vicini di casa Gabriella Micheli e Salvatore Nasti. La coppia, formata da ex dipendenti delle forze dell’ordine e del ministero della giustizia in pensione, così come altri amici e famigliari di Lilly si è spesa per cercarla nei giorni della scomparsa. Micheli e Nasti avrebbero portato a volte il loro cane nei pressi del boschetto, e lo stesso Nasti avrebbe segnalato a TriestePrima che gli inquirenti non avevano ancora cercato lì, dove ci sono peraltro diversi immobili abbandonati.
Il boschetto si trova peraltro su un percorso
papabile per quel 14 dicembre, sempre che la persona ripresa dalle telecamere vicino ai cassoni della differenziata, quelle della scuola di polizia e in piazzale Gioberti, sia effettivamente Liliana Resinovich.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.