"Sacha è malato, sto dalla sua parte". Parla la mamma del killer di Cuneo

La madre del 21enne sostiene che il figlio soffre di una pregressa patologia psichica. L'avvocato: "Chiederemo una perizia psichiatrica". Domani l'interrogatorio di convalida del fermo

"Sacha è malato, sto dalla sua parte". Parla la mamma del killer di Cuneo
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"Sacha è malato, ha problemi psichici". A dirlo è Maryke Chang, madre di Sacha Chang, il 21enne olandese che nel pomeriggio di mercoledì 16 agosto ha ucciso a coltellate il padre Chainfa, 65enne insegnante di lingue ad Amsterdam, e il medico di base loro connazionale Lambertus Ter Horst, 60 anni, proprietario della casa in via Roapiana a Montaldo di Mondovì, teatro della mattanza. Il ragazzo, che ora si trova ristretto nel carcere di Cuneo dopo una rocambolesca fuga tra i boschi del Val Corsaglia, domani sarà sottoposto all'interrogatorio di convalida del fermo. Probabilmente non dirà nulla, chiuso nel suo eloquente silenzio da quando, venerdì mattina, i carabinieri lo hanno trovato seminudo mentre dormiva davanti alla cappella di Sant'Elena a Torre di Mondovì. "Chiederemo una perizia psichiatrica", ha dichiarato al quotidiano La Stampa il difensore del ragazzo, l'avvocato Luca Borselli.

"Mio figlio è malato"

Ieri sera Sacha ha incontrato la madre, giunta dall'Olanda, per un breve saluto. Seppur fortemente provata dall'accaduto, Maryke Chang ha spiegato al legale che il ragazzo è affetto da una grave patologia psichica. "È malato da tempo. - ha riferito l'avvocato Borselli - La mamma ha confermato che esiste una documentazione medica che attesta una patologia mentale pregressa di Sacha. Se verrà comprovata, chiederemo al giudice la perizia psichiatrica. Altro non posso dire per vincolo professionale". Sul punto anche gli investigatori preferiscono non sbilanciarsi chiarendo che "sinora non sono stati raccolti elementi oggettivi che comprovino o viceversa smentiscano un disagio di natura psichica".

Il movente del delitto

Quando è stato trovato dai carabinieri Sacha dormiva, sfinito dalla fuga. Sono stati mobilitati elicotteri, cani molecolari, squadre di carabinieri e cacciatori per catturarlo. "La nostra priorità - ha precisato Giuseppe Carubia, comandante provinciale dei carabinieri e regista dell'operazione - era catturarlo anche per salvargli la vita. Ritengo che in quelle condizioni non avrebbe potuto resistere a lungo. I rischi erano molti". Quanto alle indagini "sono concentrate sulle motivazioni del gesto e su tutte le circostanze che lo hanno determinato" ha concluso Carubia.

"Sto dalla sua parte"

Un mondo fatto di fantasmi e buio, quello di Sacha, di cui sembra che i familiari fossero a conoscenza. In primis la mamma e il fratello che domani mattina rientreranno ad Amsterdam. L'obiettivo è contattare lo psichiatra e la struttura di appoggio che aveva in cura il giovane per tentare di salvare il figlio dall'ipotesi peggiore: l'ergastolo per il duplice omicidio.

Madre del killer e moglie di una delle due vittime, Maryke Chang ha deciso di far valere le ragioni del cuore: "Stiamo dalla parte di Sacha, - ha detto - non ci costituiremo parte civile".

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