Partivano da Milano, dove tutti e tre erano domiciliati, per mettere a segno colpi a Piacenza. Nel loro mirino, tra gli esercizi commerciali, c'erano soprattutto le farmacie. E dopo ogni piano andato a buon fine, facevano immediatamente perdere le proprie tracce, a quanto sembra spostandosi in treno. In ogni caso, sembrerebbe esserci una pista per sgominare la cosiddetta "gang delle farmacie", che avrebbe agito in più realtà del Nord Italia: i principali indiziati risulterebbero adesso tre giovanissimi originari dell'Africa del Nord di età compresa fra i 15 e i 17 anni, gli stessi che proprio nelle scorse ore sono stati denunciati a piede libero al Tribunale dei minori di Bologna.
Dovranno quindi rispondere dell'accusa di aver compiuto almeno due furti nella città emiliana, anche se l'inchiesta potrebbe allargarsi e riguardare anche altre province, considerando le segnalazioni giunte in precedenza. Stando a quanto riportato dai media piacentini, in queste due occasioni gli extracomunitari avrebbero scassinato le saracinesche di due differenti farmacie, per introdursi all'interno dei locali. Ed una volta portata a termine questa operazione, avrebbero portato via il registratore di cassa e di conseguenza il denaro contante rimastovi, per poi darsi alla fuga. Così facendo, sarebbero riusciti ad accumulare un bottino complessivo ammontante a circa 3mila euro. Dopodiché, si allontanavano dalla zona e a quanto pare facevano ritorno nella periferia milanese con il treno. Anche per questa ragione non è stato facile individuarli subito: un primo "assist" alla squadra mobile della questura di Piacenza è stato fornito dalle telecamere del circuito di videosorveglianza cittadino, visto che gli inquirenti ne hanno subito passato al setaccio i filmati alla ricerca di potenziali indizi utili.
In una di queste registrazioni, gli investigatori avrebbero poi individuato i tre profili, anche se lì per lì sarebbero rimasti senza nome. Per identificarli, si è reso necessario uno scambio di informazioni con altri uffici di polizia giudiziaria del piacentino, che ha portato a mettere in relazione l'accaduto con le azioni di una banda di minorenni che si sarebbe resa protagonista nel recente passato di episodi analoghi anche in altre regioni. E a chiudere il cerchio, l'analisi minuziosa dei tabulati telefonici, che hanno alla fine condotto la polizia sino ai tre stranieri.
L'indagine, come detto, sta comunque proseguendo e promette di espandersi ulteriormente. Perché il sospetto è che il gruppo possa aver messo a segno altre azioni analoghe. E a breve potrebbero quindi esserci ulteriori novità, sotto questo profilo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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