Si torna a parlare del caso di Giovanni Veronesi, il gioielliere di 73 anni rimasto ucciso nel corso di una violenta rapina a Milano. Era il 21 marzo del lontano 2013 quando l'uomo venne rinvenuto nel suo negozio già privo di sensi e col corpo martoriato da numerose ferite, inferte da un corpo contundente (poi rivelatosi essere un cacciavite). Oggi, a distanza di ben dieci anni da quella tragedia, sono stati riconosciuti come indennizzo alla famiglia della vittima 50mila euro. Ben poca cosa rispetto al vuoto incolmabile lasciato dal 73enne, strappato ai suoi cari.
Nessun risarcimento dal responsabile
Non è stato versalto alcun risarcimento dal responsabile dell'omicidio, Ivan Gallo. L'uomo, all'epoca 39enne, è stato condannato all'ergastolo e, successivamente, a 30 anni di reclusione. I 50mila euro di indennizzo, previsti per le vittime di reati violenti, arrivano dallo Stato italiano, ma non possono riternersi sufficienti. Ecco perché i legali che assistono il figlio di Veronesi hanno già annunciato ricorso in Appello presso le corti europee.
Efferato l'omicidio del gioielliere di Brera (Milano). Gallo, un impiegato che lavorava come tecnico addetto alla sorveglianza per un'azienda che si occupava di gestire la sicurezza anche per il negozio del 73enne, era stato da poco licenziato. Le condizioni economiche difficili in cui versava sarebbero state, secondo gli inquirenti, le ragioni che lo avrebbero spinto, quel giorno, a fare irruzione nelle gioielleria per commettere una rapina.
Giovanni Veronesi morì dopo aver ricevuto ben 42 ferite inferte con un cacciavite. Fu la figlia a ritrovare per prima il corpo, lasciato in una pozza di sangue.
La fuga e la cattura
Riuscito a far perdere le sue tracce, Ivan Gallo era stato poi rintracciato in Spagna, a Marbella. L'uomo aveva ancora con sé il cellulare della vittima, principale elemento che aveva condotto a lui gli inquirenti. Non solo. Fermato dalla Guardia Civil, era stato trovato con ancora alcuni dei gioielli sottratti dal negozio di Veronese. Molti altri, invece, erano già stati venduti.
Come riportato nella sentenza del giudice, riportata da Tgcom24, Gallo era apparso "totalmente insensibile all'orrendo omicidio commesso", mostrando "assoluta indifferenza rispetto ai gravi delitti commessi". Il suo obiettivo era principalmente quello di ottenere denaro facile attraverso la rapina e raggiungere la figlia, in Spagna.
Alla famiglia del signor Giovanni sarebbero spettati 400mila euro di risarcimento, denaro che non è mai
arrivato. La presidenza del Consiglio dovrà versare 50mila euro di indennizzo. Questo quanto ottenuto, almeno sino ad ora, dalla famiglia dell'uomo. La battaglia legale, tuttavia, è ben lontana dal concludersi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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