Si torna a parlare della morte di Fabrizio Piscitelli, capo ultras della Lazio, meglio noto come Diabolik, ucciso il 7 agosto del 2019 al Parco degli Acquedotti a Roma. È emersa infatti la notizia che il proiettile usato per sparare a Piscitelli fosse uno di quelli in dotazione alla polizia, per la precisione al "Servizio Scorte". Il caso, dunque, si infittisce.
A riportare quest'ultima rivelazione è Il Messaggero, che spiega come dalle indagini portate avanti dalla Squadra mobile e dalla procura della Repubblica della Capitale sia emerso che il proiettile 9×19 parabellum impiegato dall'assassino fosse un "munizionamento da guerra in uso alle forze di polizia, lotto 33/16 assegnato al reparto scorte del Viminale".
Ma come è possibile tutto ciò?
Sappiamo che a essere accusato dell'omicidio di Diabolik è stato il 52enne argentino Raul Esteban Calderon, finito dietro le sbarre lo scorso 13 dicembre 2021 con l’accusa di omicidio aggravato dal metodo mafioso. A occuparsi del fermo gli agenti della Squadra mobile di Roma, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia.
Fabrizio Piscitelli venne ucciso alle spalle, mentre si trovava seduto su una panchina al Parco degli Acquedotti, nella serata del 7 agosto 2019. Il killer lo raggiunse da dietro, sparandogli alla testa da distanza ravvicinata con una pistola calibro 7,65. Piscitelli morì sul colpo e le telecamere presenti in zona, succesivamente esaminate dagli inquirenti, mostrarono il sicario allontanarsi di corsa dal posto. I filmati, insieme al racconto fornito da alcuni testimoni, portarono a Raul Esteban Calderon.
Il fatto che il proiettile impiegato nell'agguato fosse lo stesso delle munizioni della polizia pone altri interrogativi. Le munizioni delle forze dell'ordine sono acquistate solo e soltanto tramite bandi di gara pubblici e successivamente assegnate ai vari dipartimenti. Come poteva il killer di Diabolik esserne in possesso?
La pistola usata dall'assassino di Piscitelli non è mai stata trovata. Abbiamo solo un proiettile.
Da dove è arrivato questo proiettile, ora che sappiamo che si tratta di una munizione della polizia? La prima ipotesi è che l'arma impiegata per uccidere il capo ultras fosse persa/rubata.Secondo il Messaggero, però, nulla purtroppo vieta che Calderon potesse avere anche una sorta di infiltrato fra le forze della Squadra Mobile di Roma.
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