"Sarò la tua punizione eterna". Sposata con un tunisino, non riesce a lasciarlo

In Tunisia una donna italiana chiede di rientrare in Italia con i figli: il marito violento la tratterrebbe contro la sua volontà, non rilasciandole i documenti necessari. La storia dell'"italiana scalza" raccontata da "Chi l'ha visto"

Screen "Chi l'ha visto?"
Screen "Chi l'ha visto?"

Vorrei tornare in Italia”. “Chi l’ha visto?” raccoglie l’appello e la testimonianza di una donna italiana di nome Annarita, che è sposata con un uomo di origini tunisine e ha 4 figli: la donna sarebbe trattenuta contro la sua volontà in Tunisia e le violenze domestiche sarebbero all’ordine del giorno. “Io sarò la tua punizione eterna”, le avrebbe detto il marito, che tra l’altro avrebbe scritto più volte sui muri interni di casa “Sei una putt…”.

La storia di Annarita o “l’italiana scalza” - come viene chiamata dalle forze dell’ordine tunisine, poiché di tanto in tanto scappa anche senza le scarpe a denunciare le violenze del marito - iniziò nel 2010. Lei e il marito si conobbero in Italia e dopo poco tempo si sposarono e andarono a vivere in Tunisia, dove andò tutto bene. Tanto che nel 2018 lei rientrò in patria con i figli perché la relazione era terminata e la coppia era in via di separazione. Lei in Italia iniziò a lavorare e si iscrisse all’università. Nel 2019 lui però le chiese di rivedere i figli: credendo alla sua buona fede, si recarono tutti in Tunisia, dove sarebbero stati trattenuti da allora. “Si è rivelato vendicativo, ogni volta mi rinfacciava che volessi divorziare”, ha raccontato la donna, aggiungendo di essere sottoposta a continue violenze fisiche e psicologiche anche per i motivi più futili.

Il problema per Annarita è che, per rientrare in Italia le servono i passaporti italiani e tunisini dei bambini, oltre all’autorizzazione scritta del padre. Così ha mandato online sui suoi canali social un video per raccontare la sua vicenda, scoprendo di non essere la sola nella stessa situazione, cosa che la console italiana in Tunisia le avrebbe confermato.

Il 12 aprile 2023, mentre il marito si trovava in Francia, lei avrebbe tentato la fuga, ottenendo un lasciapassare dall’Ambasciata italiana. Ma “in Dogana succede il finimondo”, perché non possedeva tutti i documenti necessari. Una volta tornata a casa in Tunisia, il marito è rientrato la notte successiva, riversando contro Annarita tutta la sua violenza, che la donna ha testimoniato in videochiamata alla propria madre. La donna sarebbe quindi fuggita e lo avrebbe denunciato, tanto che al momento l’uomo è in carcere.

Vorrei tornare in Italia - ha spiegato la donna a ‘Chi l’ha visto?’ - ma sia il Consolato italiano sia l’Ambasciata italiana qui chiede l’autorizzazione, la firma e la presenza addirittura del padre per rilasciare i passaporti e sto cercando di capire effettivamente per rifare i documenti e per uscire dal Paese se un giudice dei minori può rilasciarmi questa autorizzazione al suo posto. Perché comunque non si può rimanere qui, sia per quanto riguarda me che sono veramente in pericolo, lui per me è una minaccia, e sia per la situazione psicologica dei bambini, perché per quello che hanno visto sono molto provati”.

E ha lanciato un appello: “Il mio appello allo

Stato italiano è non dimenticarci: il nostro errore non può essere esserci sposate con delle persone di un altro Paese e poi dover rimanere qui per forza, vivere di stenti e aspettare la maggiore età dei nostri figli”.

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