La nonna del 17enne accoltellato a Pescara: "Era ribelle, non drogato"

Il racconto dei familiari di Thomas Christopher Luciani, ucciso per un presunto debito di droga da parte di due coetanei. La nonna del ragazzo: "Gli ho fatto da mamma"

La nonna del 17enne accoltellato a Pescara: "Era ribelle, non drogato"
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"Non si può uccidere così. Era mingherlino, piccolo". Non si dà pace Olga Cipriano, la nonna di Thomas Christopher Luciani, il 17enne ucciso a Pescara domenica sera per un presunto debito di droga di circa 200 euro. Lei, una gioielliera in pensione, lo aveva cresciuto "come un figlio" tra le campagne verdi di Rosciano, in Valpescara. "Era un ragazzo d'oro", dice la donna in un'intervista rilasciata a La Repubblica.

"Gli ho fatto da mamma"

La vita di Thomas, per quanto breve, è stata segnata da un serie eventi traumatici. Non ha mai conosciuto il padre e la madre, di origini peruviane, ha lasciato l'Italia 12 anni fa. "Aveva tre anni e mezzo quando l'ho preso. L'ho cresciuto io, sono stata la mamma", racconta nonna Olga con la voce rotta dal pianto. Lei per quel ragazzino c'è sempre stata e non gli ha fatto mai mancare nulla, l'amore sopra ogni altra cosa. C'era anche nei momenti più bui: "Aveva i grilli che hanno tutti i ragazzi di questa età. - puntualizza - Non era un drogato e non era un tossico".

"Era ribelle, ma un bravo ragazzo"

Stando al racconto di Olga, fino a quando il ragazzo è rimasto a Rosciano non ci sarebbero stati problemi. Le cose sarebbero cambiate "quando è andato alle superiori a Pescara". Thomas prendeva il pullman tutte le mattine e spesso, dopo le lezioni, si fermava in centro a mangiare. Poi, al pomeriggio, ritornava a casa con i mezzi pubblici. Negli ultimi tempi, però, era diventato più inquieto. A novembre dello scorso anno era scappato di casa, salvo poi farsi vivo con un messaggio nel giro di 24 ore. A seguito di questo episodio era stato collocato in una comunità protetta: "Ma non ci voleva stare, provava a scappare, era ribelle", dice la donna.

Lo zio: "Speravamo che tornasse a casa, non è stato così"

A Rosciano c'è anche il fratello di Olga, che di solito vive a Torino. Era tornato nel Pescarese per godersi qualche giorno di vacanza e, invece, è stato travolto dal tragico evento. Ricorda tutto di domenica sera: "Thomas era scappato dalla comunità, speravamo lo trovassero o che tornasse a casa, non è andata così. - racconta - I carabinieri ci hanno citofonato di notte".

Poi fa un riflessione più ampia, pensando anche ai genitori dei due presunti aggressori, coetanei del nipote: "Magari in casa erano bravi e fuori erano dei mostri, io non posso saperlo - prosegue Sergio – Però mi domando: come può essere che un carabiniere, con l’occhio vigile immagino, non si sia accorto della strada che avesse intrapreso il figlio?". Difficile capire cosa non ha funzionato e quale sia stata la scintilla che ha acceso la miccia: "Tanto - conclude la nonna di Thomas - la giustizia prima o poi viene a galla. Spero".

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