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Le coltellate, le ricerche nei boschi, il sangue: cosa sappiamo dell'omicidio Giulia Tramontano

Il telefono muto, il passaporto, l'altra compagna, lo spinello: tutto quello che si sa al momento sull'omicidio di Giulia Tramontano

Le coltellate, le ricerche nei boschi, il sangue: cosa sappiamo dell'omicidio Giulia Tramontano
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Era andata a comprare le sigarette, aveva detto il fidanzato. Ma Giulia Tramontano aveva smesso di fumare non appena aveva saputo della gravidanza, e anche prima fumava solo sigarette fatte a mano di tabacco sfuso. Solo due volte, da quando era incinta, aveva ceduto. Lo ha raccontato la madre ieri sera a “Chi l’ha visto?”, aggiungendo assieme al fratello un appello affinché la 29enne desse notizie, e promettendo che sarebbero andati a prenderla in capo al mondo.

Ma Giulia Tramontano era già morta. Scomparsa lo scorso sabato sera, la donna è stata ritrovata cadavere questa mattina, dopo la confessione del fidanzato, il barman Alessandro Impagnatiello, che ha indicato agli inquirenti il luogo dell’occultamento del corpo: in un terreno dietro ai box di una palazzina in via Monte Rosa a Senago, vicino alla loro casa. L’uomo è da ieri sera sotto indagine da parte dei carabinieri, che hanno apposto i sigilli alla sua abitazione: questa mattina è stato arrestato e trasferito a San Vittore, dopo aver detto di aver ucciso la compagna a coltellate e poi di aver tentato di bruciare il corpo.

Il silenzio del telefono

Tramontano con la mamma Loredana si erano sentite l’ultima volta per varie chiamate sabato alle 13, per parlare dei corredino e di tutto ciò che occorreva al nascituro e a colei che si apprestava a diventare una puerpera di lì a un paio di mesi. Dopo di che tra le due donne erano intercorsi solo messaggi via WhatsApp. L’ultimo messaggio tra madre e figlia risale alle 21.43 di sabato: 9 minuti dopo, dalle 21.52 della stessa giornata, lo smartphone di Tramontano è diventato muto, WhatsApp ha smesso di far visualizzare anche la doppia spunta grigia.

La messinscena degli ultimi messaggi

Impagnatiello aveva raccontato agli inquirenti di aver visto la compagna l'ultima volta a letto in pigiama. Le telecamere di videosorveglianza hanno inquadrato Tramontano per l'ultima volta tra le 19.30 e le 20 di sabato. In base alla confessione dell'uomo tuttavia sembra che l'omicidio sia avvenuto prima degli ultimi messaggi alla madre di Tramontano. Un'amica della donna aveva infatti ricevuto alle 21.30 un sms in cui Tramontano lamentava di avere avuto una discussione col compagno e di volersi mettere tranquilla a letto: ma sarebbe stato lui a inviarlo. È possibile che quindi anche i messaggi a mamma Loredana siano stati inviati da Impagnatiello.

Cosa mancava da casa

Durante le ricerche è stato difficile spiegare negli appelli agli italiani come fosse vestita Giulia Tramontano al momento della scomparsa. Si è riusciti però a risalire a cosa mancasse dall’appartamento che la donna condivideva con Impagnatiello: il passaporto ma non gli altri documenti, un paio di scarpe, gli occhiali. Tramontano era molto miope, ma da casa non mancavano le lenti a contatto, mancava solo la sua montatura con lenti, una montatura bordeaux con due righe color panna che lei e la madre avevano scelto insieme.

Due donne e due gravidanze

Impagnatiello avrebbe avuto un’altra relazione in corso oltre quella con Tramontano, iniziata a settembre 2022, quindi da prima che Tramontano sapesse di essere incinta. Un’altra relazione con una donna anche lei incinta di lui, alla quale aveva raccontato che la relazione con la donna uccisa fosse in realtà finita. Pare che le due donne si fossero incontrate: Tramontano e la coetanea, una collega di Impagnatiello di origine statunitense, si sarebbero viste su richiesta di quest’ultima, che aveva subodorato che la realtà non fosse come il barman gliel’aveva posta.

Uscito per uno spinello

Impagnatiello aveva fornito agli inquirenti un alibi insolito per le ore presunte della scomparsa di Giulia Tramontano. Ha raccontato di essere uscito per fumare dell’hashish: un alibi che sarebbe stato difficilmente verificabile.

Se è vero infatti che l’uso personale non viene perseguito dalla legge, eventuali persone che potrebbero essere state in compagnia dell’uomo sarebbero potute essere invece perseguite per cessione o spaccio di sostanze stupefacenti. Ma alla fine questo presunto alibi non è servito a coprire cosa era accaduto.

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