Silvia Nowak, uccisa e bruciata a Salerno. Fermato il compagno

È stato fermato il tedesco Kai Dausel. Le accuse: omicidio e distruzione del cadavere della compagna Silvia Nowak

Silvia Nowak, uccisa e bruciata a Salerno. Fermato il compagno
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La procura di Vallo della Lucania ha effettuato un arresto all’interno delle indagini per l’omicidio di Silvia Nowak. Si tratta del tedesco Kai Dausel, 62 anni, compagno della donna 53enne scomparsa a Ogliastro Marina, frazione di Castellabate in provincia di Salerno, il 15 ottobre 2024 e ritrovata morta tre giorni più tardi.

L’uomo era stato indagato a un mese dal ritrovamento: un atto dovuto si disse all’epoca, anche a sua tutela. In un primo momento non sono state rese note le ragioni del fermo: di solito, durante questo tipo di indagini, si viene posti in custodia cautelare o per pericolo di fuga o per rischio di inquinamento probatorio. Il procuratore di Vallo della Lucania Antonio Cantarella ha parlato alla trasmissione “Ore 14” di “quadro di gravissima indiziarietà”. Tra gli altri dettagli delle indagini, alcune persone vicine alla coppia avrebbero riconosciuta come quella dell’uomo la voce proveniente dalla proprietà che si esprimeva in lingua tedesca in una registrazione: dal dialogo con Nowak, si sarebbe evinto che i due avessero un appuntamento.

Dausel aveva sporto denuncia per la scomparsa della compagna. Che è stata ritrovata a poche centinaia di metri dalla villetta nella quale la coppia viveva: sul suo corpo bruciature e ferite lacero-contuse. Silvia Nowak, stando alla ricostruzione degli inquirenti, sarebbe uscita di casa intorno alle 16 del 15 ottobre. Dausel sarebbe uscito poco dopo, percorrendo un sentiero opposto, dove avrebbe incontrato la compagna. Il condizionale, come sempre in questi casi, è d’obbligo, tuttavia ci sarebbero dei filmati delle telecamere di sorveglianza a sostenere queste ipotesi, telecamere che avrebbero registrato anche urla lancinanti della donna. Che è stata, in base ai risultati dell’autopsia, dapprima colpita con un corpo contundente, e poi su di lei si sarebbe infierito con diverse coltellate. In un secondo momento, chi l’ha uccisa avrebbe cercato di dar fuoco al cadavere. Tracce ematiche, intanto, sono state trovate sulla recinzione abbassata della proprietà.

Si è pensato alle piste più disparate. La sparizione - ha sempre dichiarato l’uomo - sarebbe avvenuta mentre lui sarebbe stato appisolato.

Nowak avrebbe avuto con sé una ciotola, forse per dare da mangiare agli animali randagi: per questa ragione inizialmente, si è pensato ad esempio che la cosa avesse potuto scatenare l’ira di qualcuno che non vede questo tipo di attività di buon occhio. Fino alla svolta di oggi, sebbene per capire di più si debba attendere.

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