A un mese di distanza dall'omicidio di Sharon Verzeni, gli investigatori sembrano aver trovato una pista apparentemente valida per individuare l'assassino della donna a Terno d'Isola. Esiste, infatti, un sospetto, anche se per ora non ci sono prove, che porta a un pusher locale. Il titolare di un piccolo negozio di alimentari situato non distante da dove la donna è stata uccisa, infatti, ha rivelato al Corriere della sera di aver riferito ai carabinieri che in zona ci sono una decina di pusher marocchini. "Per qualche giorno non li ho più visti, ma pian piano stanno tornando. Tutti, tranne uno. Non si vede da settimane", ha spiegato.
Al commerciante sono state mostrate una serie di immagini segnaletiche ma nessuna delle persone ritratte corrisponderebbe all'uomo che, a suo dire, da tempo non si aggirerebbe per le strade di Terno d'Isola dove, prima, era una presenza costante. "Avrà sui 35 anni. Se me lo dovessi trovare davanti lo riconoscerei subito. Farebbero bene a cercarlo anche i carabinieri", ha proseguito l'uomo. Non ci sono ancora certezze, le indagini proseguono a tutto campo e questa è una delle piste. Ma trarre conclusioni è al momento prematuro. Il commerciante, molto noto nella zona, ha anche affermato che dopo essere rientrato dalla caserma è stato minacciato da alcuni del gruppo che lui identifica come pusher. "Sono venuti a minacciarmi. Mi hanno detto: 'Sei un infame, perché non ti fai i ca... tuoi'. Avevano visto i carabinieri in borghese in negozio", ha spiegato ancora.
Gli investigatori che stanno lavorando sul caso hanno confermato al quotidiano di via Solferino di aver sentito il commerciante, aggiungendo che la sua non è l'unica testimonianza di quel genere, ma sono ovviamente cauti: "Quella dello sbandato è una delle piste sulle quali stiamo lavorando, assieme ad altre". Gli abitanti di Terno d'Isola riferiscono che da qualche tempo la loro città è diventata una sorta di hub della droga. Forse perché posta in posizione strategica lungo la rete ferroviaria, facile da raggiungere da Bergamo, Lecco e Milano, qu si ritrovano ogni giorno decine di pusher che a ogni ora spacciano sostanze. Sono per lo più stranieri, molti marocchini, e secondo i residenti arrivano qui nella bergamasca "per spacciare e fare casino".
Il commerciante ha raccontato anche che "sono quasi tutti con un coltello in tasca. Tempo fa mi hanno anche spaccato la vetrina perché volevano assolutamente una bibita in bottiglia di vetro. Le utilizzano quando litigano e i carabinieri mi hanno vietato di venderle".
E stando alle testimonianze, la passeggiata di Sharon aveva come tragitto un percorso che passa proprio accanto ai punti di ritrovo degli spacciatori e poi va verso via Castagnate, dove è stata uccisa. "Anche per questo è utile identificare al più presto le altre dieci persone che mancano all’appello e che erano in zona quella notte", è la riflessione dei carabinieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.