Il papà di Chiara Gualzetti ai genitori di Michelle: "So cosa si prova. Tenete duro"

Chiara Gualzetti, 15 anni, fu uccisa da un coetaneo a giugno del 2021. Il papà della ragazza ai genitori di Michelle Causo: "So cosa vuol dire perdere un figlio. Mia moglie è morta di dolore. Non tenetevi tutto dentro"

Da sinistra, Chiara Gualzetti e Michelle Causo
Da sinistra, Chiara Gualzetti e Michelle Causo
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"Quando perdi un figlio è come perdere per strada i pezzi di se stessi". Sono parole intrise di dolore e commozione quelle del papà di Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa da un coetaneo a Monteveglio, nel Bolognese, la mattina del 27 giugno 2021. Intervistato da Adnkronos, Vincenzo Gualzetti lancia un appello ai genitori di Michelle Causo: "Non tengano mai il dolore dentro, che si sfoghino, piangano e urlino, perché mia moglie non lo ha mai fatto, ha somatizzato la disperazione che alla fine l'ha distrutta".

Michelle come Chiara

Un destino crudele quello che unisce Chiara e Michelle, morte a distanza di due anni l'una dall'altra. La 15enne bolognese fu presa a calci in faccia e poi finita con cinque coltellate da un coetaneo che, durante l'interrogatorio di convalida del fermo, raccontò di essere stato "guidato un demone". "Mentre seppellivo mia moglie, ho rivissuto quello che ha passato mia figlia. - ricorda Vincenzo Gualzetti - Minorenne anche lei, uccisa con cinque coltellate da un suo amico coetaneo che in casa conoscevamo, per un movente mai chiarito. Abbandonata tra le siepi e ritrovata solo grazie a una testimonianza". Il cadavere della ragazza fu ritrovato in un bosco di Monteveglio, distante appena pochi passi dalla casa in cui viveva con i genitori, il 28 giugno 2021. Lo stesso giorno in cui, due anni dopo, sarebbe stato ritrovato il corpo della 17enne di Primavalle, abbandonata in un carrello per la spesa accanto ai cassonetti dei rifiuti. "Anche lei sarebbe finita in un campo incolto, - dice il papà di Chiara - se il suo assassino non avesse trovato un cancello a sbarrargli la strada".

L'appello ai genitori di Michelle: "Non tenetevi tutto dentro"

L'uomo, che solo ieri ha dato l'ultimo saluto anche a sua moglie Giusy, morta di dolore, rivolge un appello ai genitori di Michelle: "Tenete duro, nuoterete in un mare in tempesta dove oltre al dolore devastante e impossibile da lenire col tempo in questo caso affatto galantuomo, dovrete assistere a un processo che è un pò una buffonata, inaccettabile, sbatterete la testa contro leggi ridicole che non assicurano la giusta pena ad assassini minorenni. Non tengano mai il dolore dentro, che si sfoghino, piangano e urlino, perché mia moglie non lo ha mai fatto, ha somatizzato la disperazione che alla fine l'ha distrutta". E poi "quando si sentiranno abbastanza forti per provare a cambiare le cose, per far sì che la morte di un'altra figlia non sia vana, - continua - si uniscano a me perché questi bastardi paghino per quello che hanno fatto".

"La giustizia non cura il dolore ma dà sollievo"

Stamattina, all'uscita della parrocchia Santa Maria della Presentazione a Torevecchia, Gianluca Causo non ha staccato gli occhi dal feretro bianco che custodiva la salma della figlia: "Io lo conosco il dolore del padre di Michelle, - dice il papà di Chiara - Io lo so cosa si prova in quel momento in cui si chiude la bara, quando entra nel carro funebre e si prende consapevolezza, come forse mai

prima, del fatto che ormai va via, che non torna". Poi conclude: "La giustizia - dice - non restituisce un figlio ammazzato, ma dà sollievo, aiuta. Dà valore a una morte che non ha senso".

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