Avrebbe inferto dodici colpi in soli sette secondi alla dottoressa Barbara Capovani, utilizzando un corpo contundente che al momento non è tuttavia stato ritrovato. E dopo l'aggressione, si sarebbe allontanato e sarebbe stato immortalato da una telecamera mentre sorrideva. Sono le accuse mosse a Gianluca Paul Seung, l'uomo di 35 anni accusato di aver aggredito e ucciso nell'aprile scorso a Pisa la psichiatra Barbara Capovani, della quale era un ex-paziente. Nelle scorse ore si è tenuta nel capoluogo pisano la terza udienza del processo, nel corso della quale è stato ascoltato come testimone il medico legale Marco Di Paolo. "Quando arrivò in ospedale la dottoressa aveva perso due terzi del sangue - le sue parole, riportate dal quotidiano La Nazione - il primo intervento fu su questa emergenza".
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti in un secondo momento la donna, che lavorava proprio all'ospedale Santa Chiara, venne aggredita alle spalle all'uscita dal lavoro, mentre tornava a casa. L'aggressore l'ha colpita con violenza tale da lasciarla al suolo in fin di vita e a niente è valso il successivo ricovero della vittima: l'aggredita, ridotta ormai in condizioni gravissime, spirò nelle ore immediatamente successive al brutale pestaggio. Le forze dell'ordine avevano da subito individuato in Seung (che era a quanto pare un ex-paziente della defunta) uno dei principali sospettati. E l'uomo era quindi stato fermato con l'accusa di omicidio, anche a seguito di alcuni riscontri derivanti dalla visione delle telecamere del circuito di videosorveglianza della zona. Stando a quel che riporta la stampa pisana, durante l'udienza è emerso come ad "incastrare" Seung siano stati alcuni dettagli: un tatuaggio, un paio di scarpe rosse, una busta verde, la sua presenza nel capoluogo pisano confermata dalle celle telefoniche.
Gli investigatori sembrano avere in sostanza pochi dubbi: il profilo dell'aggressore di Capovani, che avrebbe colpito ripetutamente la psichiatra in una escalation di violenza durata una manciata di secondi, sarebbe compatibile con quello di Seung. E non è tutto: sarebbe stato filmato anche quando si sarebbe allontanato dal luogo dell'agguato: in alcuni fotogrammi, lo si vedrebbe persino sorridere. "Alle 18.
06 in via Niccolini ha ancora in mano la busta verde dove secondo noi teneva l’arma - ha dichiarato in aula Fabrizio Valerio Nocita, capo della mobile di Pisa - cinque minuti dopo, in via Pietrasantina, non ce l’ha più. Si passano al setaccio i cassonetti: le scarpe vengono rinvenute, l’arma no. Prende il bus alle 18.40 a Madonna dell’Acqua. A bordo sorride"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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