"Sparivano tante ragazze". La collega di Emanuela torna sull’Avon

Cosa ha raccontato alla Commissione d’inchiesta Regina Martusciello, studentessa nella stessa scuola di musica di Emanuela Orlandi

"Sparivano tante ragazze". La collega di Emanuela torna sull’Avon
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Alberto, l’Avon, la scomparsa di altre ragazze a Roma. Sono i temi affrontati nella nuova audizione della Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. A parlare un’altra allieva della scuola di musica “Tommaso Ludovico da Victoria” in cui studiava Emanuela, sparita il 22 giugno 1983 a Roma.

Si tratta di Regina Martusciello, che avrebbe avuto una conoscenza non esattamente profonda con la cittadina vaticana rapita: “Non eravamo proprio amiche: lei era molto più piccola di me, lei suonava il flauto e io cantavo. L’unico posto in cui eravamo insieme era a canto corale”, ha infatti esordito la donna.

Il primo tema importante nell’audizione è stato il presunto colloquio per un lavoro con l’Avon che Emanuela disse alla famiglia di voler sostenere: la sorella le sconsigliò di recarsi all’appuntamento, perché non sembrava nulla che avesse a che fare davvero con il noto marchio di cosmetica, e inoltre sarebbe stato insolitamente strapagato. Troppo sospetto per essere vero. Di quell’appuntamento hanno chiesto all’epoca della scomparsa anche a Martusciello: “Mi vennero a prendere a Santa Severa da due mie amiche e ci interrogarono. […] Il poliziotto insisteva molto sulla vicenda dell’Avon”.

Altre domande che furono poste a Martusciello e alle sue amiche dalla polizia riguardavano invece tale Alberto, un amico della loro stessa comitiva che avrebbe avuto una cotta per Emanuela: "Ci chiesero poi su Alberto perché sapevano che gli piaceva, ma non più di tanto. Io gli dissi che sì gli piaceva, ma niente di che. […] A noi diceva: ‘Che dite? Mi guarda?’. Ma non succedeva proprio nulla non ci era neanche riuscito a uscire. Emanuela secondo me non lo sapeva nemmeno”. In altre parole la testimone ha descritto una comune storia di timidezza e cotte adolescenziali.

Martusciello ha inoltre rievocato le sue emozioni e riflessioni alla notizia del rapimento della collega di studi: “Eravamo dispiaciuti tutti e abbiamo fatto anche un saggio e lo abbiamo dedicato a Emanuela. Ci domandavamo cosa poteva essere successo. All’epoca sparivano delle ragazze, la prima cosa che ci è venuta in mente è che fosse successo qualcosa del genere [oppure] che si fosse innamorata di qualcuno”.

In effetti alle cronache resta un numero insolito di adolescenti scomparse nell’area romana negli stessi anni in cui venne rapita Emanuela.

Alcune furono ritrovate morte, come per esempio Katy Skerl, altre non furono ritrovate affatto, come Mirella Gregori. Ma quello di Emanuela Orlandi appare sempre più essere un caso a sé, una storia differente che in molti si augurano potrà essere ora svelata.

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