Manca un mese alla data in cui la procura di Trieste si pronuncerà sull’opposizione all’archiviazione del caso di Liliana Resinovich. La scomparsa e la morte della donna risultano tuttavia ancora misteriosi per diverse ragioni, anche se la procura afferma si sia trattato di suicidio: troppe coincidenze, troppi dettagli che non tornano e ci si chiede se in effetti la sua presunta vita sentimentale possa essere la chiave di volta oppure completamente ininfluente su ciò che è accaduto in realtà.
Gli inquirenti hanno stabilito che la morte di Liliana Resinovich detta Lilly sia avvenuta non il giorno della scomparsa, il 14 dicembre 2021, ma a ridosso della data di ritrovamento, il 4 gennaio 2022. Tuttavia hanno dovuto controllare degli avvistamenti: un uomo era convinto di aver visto Resinovich dopo la scomparsa seduta sulla banchina di un porticciolo a Muggia, mentre una conoscente della donna l’avrebbe avvistata nei pressi di una pasticceria di Trieste nei giorni precedenti a Natale. Per questi due testimoni, che secondo gli inquirenti si sarebbero sbagliati, la donna sarebbe apparsa spaventata o sconvolta.
A Quarto Grado era ospite il marito Sebastiano Visintin, che avrebbe raccontato di come qualche giorni fa avrebbe visto una donna somigliante alla moglie morta, tanto da fargli battere il cuore: “Non crederò mai che lei abbia cercato un posto per starsene da sola da qualche parte”, ha ribattuto all’ipotesi che nelle tre settimane della sua scomparsa Resinovich si sia nascosta.
Gli inquirenti si sono confrontati con le diverse persone vicine alla donna, a partire dal marito, sebbene nessuno sia mai risultato indagato. Tra le persone ascoltate il sedicente amante Claudio Sterpin, il quale si è reso protagonista di diverse coincidenze.
Il 3 gennaio 2022, gli inquirenti hanno intercettato una telefonata tra Sterpin e un vicino di casa di Resinovich, Salvo: i due si sarebbero incontrati quel giorno, con la moglie di quest’ultimo, in un bar nei pressi del boschetto di Trieste in cui fu ritrovato successivamente il corpo di Resinovich. Sterpin non si sarebbe mostrato stupito alla notizia del ritrovamento e avrebbe parlato di sacchi neri prima che la notizia fosse divulgata. Il corpo Resinovich venne infatti rinvenuto nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico avvolto proprio in sacchi neri, che comunque sono di uso comune.
Sterpin sarebbe inoltre stato il destinatario dell’ultima telefonata di Resinovich.
L’uomo ha raccontato di essere stato contattato per un ritardo sull’appuntamento che i due avevano quel giorno, ma i tabulati hanno mostrato una conversazione di quasi 2 minuti, segno che forse potrebbero aver parlato anche d’altro. “Chiedo a questo signore che dica la verità su questa telefonata”, è stata la chiosa di Visintin.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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