Uno stile di vita ritenuto dallo zio troppo "occidentale": ecco la motivazione alla base delle violenze fisiche e dei ripetuti atti persecutori perpetrati nei suoi confronti da parte del congiunto.
La vittima, una marocchina di 25 anni era diventata obiettivo privilegiato dello zio, un connazionale di 33 anni, dopo che la giovane aveva deciso di stabilirsi definitivamente in Italia. Stando a quanto riferito da Ansa, la ragazza aveva conosciuto il marito, un uomo di nazionalità italiana, tramite social network. Dopo essersi innamorati, i due si erano sposati in Marocco e avevano messo su famiglia. Oltre le abitudini estranee alla cultura islamica, anche il matrimonio con un occidentale non era stato accettato dal congiunto della 25enne, il quale aveva iniziato a tormentare sia la giovane che il consorte.
La denuncia
Sono stati entrambi a ribellarsi alle continue vessazioni e a decidere di segnalare il 33enne alla procura della Repubblica di Modena. Tra gli episodi denunciati dalla coppia durante il processo che si è celebrato presso il tribuale di Modena, non solo atti persecutori, pedinamenti e minacce ma, in qualche occasione, anche vere e proprie violenze fisiche. I fatti si sono verificati tutti nell'arco cronologico compreso tra il 2020 e il 2021.
La 25enne, costituitasi parte civile insieme al coniuge nel procedimento penale che vede alla sbarra lo zio, ha raccontato ai giudici la propria versione dei fatti, confermando in sostanza quanto già dichiarato nella denuncia depositata in procura. "Mi picchiava, mi minacciava di morte e mi impediva di uscire o di vestirmi come volevo", ha raccontato la giovane, "ho temuto per la mia incolumità".
Alle minacce erano seguite quindi anche le violenze fisiche, con la giovane che era stata presa a schiaffi in più di un'occasione dal congiunto. Un altro episodio riprovevole si sarebbe verificato quando, al volante della propria auto, il 33enne marocchino aveva trovato per strada i due ragazzi, che in quel momento stavano procedendo a piedi. Una sterzata repentina verso la coppia, come a voler minacciare di investirli, e poi l'uomo sarebbe sceso dal veicolo impugnando un coltello e un bastone e agitandoli con fare intimidatorio verso il marito della nipote. Peraltro, e questa sarebbe un'ulteriore aggravante, nel periodo in cui si verificò la maggior parte di questi episodi, la giovane era pure incinta.
Il marito della ragazza ha confermato i racconti della 25enne durante la propria deposizione in aula, confermando, in sostanza, il fatto che lo zio della stessa non
digerisse non solo il suo stile di vita occidentale ma anche il matrimonio con un italiano. Il marocchino è stato rinviato a giudizio con le accuse di maltrattamenti e stalking nei confronti della nipote.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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