Sono stati accusati di aver partecipato a vario titolo ad un'aggressione a sfondo sessuale ai danni una ragazzina di soli 13 anni, dopo averne aggredito il fidanzato di 17 anni ed averlo costretto ad assistere all'orrore. Quattro dei principali sospettati sono da tempo in carcere, mentre un quinto, che ha a quanto pare collaborato alle indagini, si troverebbe agli arresti domiciliari. Ma tutti e sette i giovani egiziani indiziati per la violenza risalente allo scorso 30 gennaio andranno a processo, con l'iter che secondo quanto riportato oggi dalla stampa siciliana andrà adesso a prevedere due diversi filoni processuali. Questi gli ultimi sviluppi sul tragico episodio concretizzatosi lo scorso inverno a Catania, all'interno di Villa Bellini, che fece discutere non poco a livello nazionale. Secondo le successive ricostruzioni degli inquirenti, la giovanissima coppia sarebbe stata importunata vicino ai bagni del giardino pubblico della villa.
Dopo aver infastidito a più riprese la ragazza, i membri del gruppo di nordafricani avrebbero circondato i due fidanzato e li avrebbero spinti nei bagni. E lì, mentre cinque extracomunitari tenevano fermo il ragazzo, almeno uno dei loro sodali avrebbe stuprato la giovane nonostante le suppliche di quest'ultima. Sono cinque gli stranieri finiti in manette che dovranno rispondere dell'accusa di violenza sessuale di gruppo. Ieri si è aperta l'udienza del processo con rito abbreviato richiesta ed ottenuta dall'imputato accusato di aver violentato la tredicenne. Nel procedimento hanno chiesto di potersi costituire parte civile il Comune di Catania, i legali della giovane e del suo fidanzato ed alcune associazioni antiviolenza. Stando a quel che riporta poi il sito web CataniaToday, l'udienza è stata aggiornata al 25 ottobre. Gli altri quattro andranno a processo con il rito ordinario.
Nell'ambito delle indagini dei carabinieri risulterebbero tuttavia indagati e detenuti altri due egiziani, non ancora maggiorenni: per entrambi la procura per i minorenni di Catania ha chiesto e ottenuto dal gip il giudizio immediato. Uno di loro ha avuto accesso al rito abbreviato, l'altro è invece sotto processo con rito ordinario (con la prima udienza che è stata già celebrata). Determinanti nelle due inchieste in questione sono state le dichiarazioni della tredicenne e del suo fidanzato: hanno denunciato la violenza e poi riconosciuto gli aggressori.
Le loro testimonianze sono state acquisite durante un incidente probatorio che si è svolto davanti ai due gudici per le indagini preliminari (il gip distrettuale e il gip per i minorenni). Materiale acquisito agli atti dei due procedimenti, che sarà riversato direttamente nei fascicoli dei diversi processi. E a breve potrebbero esserci ulteriori sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.