La volontaria del 118 lo soccorre, lui la massacra di botte: la violenza del senegalese

A Firenze, un'operatrice del 118 è stata presa a pugni dalla persona che stava soccorrendo. L'uomo, un quarantenne africano già noto alle forze dell'ordine, è finito in manette con l'accusa di lesioni personali

La volontaria del 118 lo soccorre, lui la massacra di botte: la violenza del senegalese
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Era intervenuta per soccorrere un uomo in difficoltà. Ma quest'ultimo, per tutta risposta, ha reagito alle cure prendendola a pugni e rendendone necessario l'accesso in ospedale. Questa la vicenda che arriva da Firenze e che ha per protagonista una ragazza di 27 anni, volontaria del 118, aggredita dall'uomo di 40 anni originario del Senegal che stava soccorrendo. Stando a quanto riportato oggi dalla stampa toscana, l'episodio in questione si è verificato in piazza Indipendenza, nel cuore del capoluogo della Toscana. Tutto è iniziato quando i sanitari hanno raggiunto il posto per soccorrere il cittadino senegalese. Quest'ultimo, stando ad una prima ricostruzione dei fatti effettuata dalla polizia, appariva in difficoltà, a quanto pare a causa della precedente assunzione di bevande alcoliche in quantità elevata. Sta di fatto che, quando la ragazza gli si è avvicinata per prestargli le cure del caso, l'uomo l'avrebbe aggredita all'improvviso sferrandole una raffica di pugni agli arti inferiori.

A seguito dell'accaduto, è quindi stata paradossalmente l'operatrice sanitaria ad aver avuto bisogno di essere medicata: trasportata presso la più vicina struttura ospedaliera, la donna è stata dimessa con 5 giorni di prognosi per le lesioni riportate. A seguito dell'aggressione sono ad ogni modo intervenuti i poliziotti, i quali hanno provveduto ad identificare l'aggressore: il quarantenne africano, risultato essere già noto alle forze dell'ordine, è quindi finito in manette con l'accusa di lesioni personali. E su disposizione della procura di Firenze, è stato condotto presso il carcere di Sollicciano in attesa dell'udienza di convalida del fermo. Un episodio verificatosi tra l'altro nelle ore immediatamente precedenti alla Giornata nazionale contro la violenza sugli operatori sanitari e socio-sanitari. E che promette di riportare l'attenzione su un fenomeno registrato in tutta Italia.

"Le violenze contro il personale medico, sanitario e sociosanitario sono un’emergenza e un paradosso, perché le vittime sono lì ogni giorno per curare anche coloro che li aggrediscono - le parole di Pietro Dattolo, presidente dell'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze, riportate dal quotidiano La Nazione - la legge varata dal Parlamento contro le aggressioni è utile ma non basta: il fenomeno non accenna a diminuire. Servirebbero forze di polizia in tutti gli ospedali, perché medici e personale sanitario devono poter lavorare in sicurezza. Il rispetto per chi opera in prima linea per la salute pubblica non può essere residuale.

A percorsi di prevenzione e dissuasione della violenza si deve accompagnare una svolta culturale. Tutti i lavoratori della sanità e del sociosanitario devono sentirsi sicuri e supportati. E tutti sono chiamati a denunciare, anche le aggressioni verbali".

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