L'anno che inizia si preannuncia molto duro, per gli automobilisti italiani. Innanzitutto per i rincari dei pedaggi autostradali, di cui il Giornale si era già occupato, ma che potrebbero essere appesantiti da un ulteriore balzello.
Come rivela infatti oggi Daniele Martini sul Fatto Quotidiano, oltre ai rincari concessi dal governo gli automobilisti italiani dover inghiottire un altro boccone amaro: dal 30 giugno i titolari delle concessioni autostradali potranno quasi certamente incamerare il cosiddetto "delta". Si tratta del differenziale tra i rincari già ottenuti a inizio anno e la rimanenza il cui valore è ottenuto sulla base dei parametri dei singoli contratti di concessione.
L'ulteriore incremento sarà legato alla decisione Ue in merito all'allugamento della durata delle concessioni, introdotto dallo Sblocca Italia pochi mesi fa. I bene informati sostengono che Bruxelles sta preparando una sonora bocciatura per il maxi-prolungamento con cui il governo Renzi ha congelato le concessioni autostradali per diversi decenni. Una bocciatura che porterebbe con sé quasi un raddoppio dei rincari.
La questione dei guard rail
Sempre sul Fatto di oggi viene richiamato un decreto del ministero delle Infrastrutture del 6 ottobre scorso con cui si stabiliscono nuove misure per le barriere spartitraffico e per le barriere laterali. Antonello Caporale racconta come su ben duemila chilometri di strade e autostrade i guard rail vengano ridotti di una trentina di centimetri in altezza e avranno minore resistenza contro gli urti, soprattutto contro quelli degli autoarticolati e delle autovetture di maggior peso e potenza. Il tutto per un risparmio di circa il 40%.
L' "alleggerimento" guard rail, se così lo vogliamo chiamare, è giustificato con il pretesto di armonizzare le barriere agli standard europei. Peccato che secondo i dati dell'Associazione europea delle società concessionarie di autostrade, i numeri del traffico giornaliero in Italia sia molto maggiore di grandi Paesi come Francia e Germania.
Interpellato dal Fatto, l'ingegner Mariano Pernetti - che insegna Costruzioni di Strade, Ferrovie e Aeroporti all'Università di Napoli - spiega: "Questa metamorfosi introduce un effettivo abbassamento degli standard di sicurezza. Se però l'urto, a parità di energia trasversale, avviene in condizioni diverse da quelle contemplate, non si è tenuti ad assicurare il contenimento. Vengono così ridotti i livelli minimi di contenimento delle barriere".
Ma il problema non riguarda le sole autostrade: "Non viene imposta la necessità di barriere più robuste su autostrade e strade extraurbane principali, le uniche barriere che danno certezza del corretto contenimento di auto tipo Audi, Bmw ecc...Quelle attualmente previste danno 'certezza' alle sole autovetture tipo Fiat Punto, Opel Corsa... Sulle strade locali extraurbane si adopera un livello di contenimento inadatto a contenere piccoli autocarri e furgoni a pieno carico."
E, manco a dirlo, più leggere e meno "protettive" sono le
barriere, meno costano. Il 22 dicembre il M5S ha presentato un'interrogazione al ministro Maurizio Lupi a firma del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che però sinora è rimasta senza risposta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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