Un uomo di 52 anni è morto ad Anagni dopo essere stato aggredito da uno sciame di vespe, infastidite probabilmente dal fatto che Alberto Fontana, stesse posizionando un pannello dell'impianto fotovoltaico sul tetto della sua casa, una villetta di Anagni, in provincia di Frosinone. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, il fatto è avvenuto verso le 10 della mattinata di ieri, domenica 18 luglio, in contrada Osteria della Fontana, nella parte bassa della cittadina laziale, nei pressi della via Casilina. In pochi attimi l'uomo è deceduto, forse in seguito a un malore. Il 52enne viveva con la moglie e due figli maschi.
Le vespe lo hanno aggredito
Su quanto avvenuto stanno ora indagando i carabinieri della Compagnia di Anagni. Secondo alcuni testimoni, Fontana avrebbe disturbato le vespe che si trovavano nel nido vicino all'impianto. Per proteggere il loro rifugio, gli animali avrebbero quindi attaccato l'intruso, pungendolo in più parti del corpo. Una reazione allergica potrebbe avere provocato difficoltà respiratoria e senso di vertigini. Il più delle volte la puntura di vespa provoca solo reazioni cutanee fastidiose, guaribili con del cortisone. Di norma, infatti, l'ingresso del pungiglione nella cute porta a una tumefazione dolorosa a livello locale, risolvibile in alcune ore. L'uomo avrebbe chiesto proprio del cortisone ai familiari ma, una volta arrivati, il 52enne riversava già in gravi condizioni.
I parenti hanno subito allertato i soccorsi e sul posto sono giunti, oltre al personale sanitario dell'Ares 118 a bordo di un'automedica, anche un'ambulanza, i vigili del fuoco e i carabinieri. Inutile ogni tentativo messo in atto per riuscire a salvare la vita dell'uomo che è morto a causa di un arresto cardiocircolatorio. Alberto Fontana, impiegato in una ditta dove si occupava della realizzazione di palchi e scenografie per eventi, era molto conosciuto sia in città che nel quartiere di Osteria della Fontana. La consorte lavora invece in un supermercato. La coppia aveva due figli maschi.
Il precedente 3 anni fa
Sempre ad Anagni, nel luglio del 2018, esattamente tre anni fa, si era consumata una tragedia simile. In quel caso la vittima era la moglie dell'ex consigliere comunale Mario Di Giulio. Anna Maria Ascenzi era deceduta per choc anafilattico in seguito alla puntura di un calabrone. La donna stava lavorando in giardino quando è stata attaccata dall'insetto.
Soccorsa e trasportata d'urgenza in un punto di primo intervento, era comunque morta. Il fatto aveva sollevato molte polemiche per la mancanza di un pronto soccorso in città. A distanza di tre anni la tragedia si è ripetuta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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