Abusi nella Chiesa, la Cei dispone l'obbligo di denuncia

La Conferenza episcopale italiana, al termine della assemblea generale, ha comunicato di aver introdotto l'obbligo morale di denunciare gli abusi

Abusi nella Chiesa, la Cei dispone l'obbligo di denuncia

La Conferenza episcopale italiana ha deciso che l'atto di denunciare gli abusi sessuali compiuti negli ambienti ecclesiastici ai danni dei minori e degli adulti vulnerabili non può essere facoltativo.

Questi, almeno, sono i due ambiti affrontati durante l'ultimo Sinodo che ha avuto luogo Vaticano, quello voluto da papa Francesco per risolvere la "crisi di credibilità" della Chiesa cattolica. La notizia è arrivata poco dopo il termine dell'assemblea generale dell'episcopato. I consacrati, insomma, da oggi avranno maggiori responsabilità.

I vescovi italiani, che si sono riuniti nel corso di questi giorni, hanno quindi introdotto l'obbligo di denunciare alle autorità civili gli episodi di cui si viene a conoscenza. Ma, mancando una base normativa specifica al riguardo all'interno del Codice di diritto canonico, la scelta comunicata oggi dai presuli del Belpaese resterà solo sul piano degli obblighi morali. A sottolineare questa caratteristica della riforma, tra gli altri, anche l'Adnkronos. La linea della "tolleranza zero" di Benedetto XVI prima e di Jorge Mario Bergoglio poi viene così perseguita in maniera efficave anche dalla Cei. In questa circostanza, come spiegato da Vatican Insider, trattasi di linee guida generali. Il tutto va interpretato pure alla luce e in funzione del Motu proprio del pontefice argentino, che risale al nove maggio scorso. L'ex arcivescovo di Buenos Aires, con quell'atto, ha obbligato gli ecclesiastici di tutto il mondo a segnalare gli abusi. Per chiarire la natura della misura è utile leggere il comunicato diramato dagli stessi presuli. Il punto centrale sembra essere quello in cui viene citata "la collaborazione con l'autorità civile nella ricerca della verità e nel ristabilimento della giustizia".

Non sono poche le Conferenze episcopali che, in seguito all'emersione di una serie di scandali,

stanno prendendo le opportune contromisure. Papa Francesco, dal canto suo, continua pure a "spretare", e in qualche caso a "scardinalare", chi è ritenuto responsabile dalla giustizia interna e/o da quella civile.

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