Abusivismo, ricorsi e tragedia: il Comune finse di non vedere

Già nel 2011 il Comune di Casteldaccia avrebbe potuto eseguire l'ordine di demolizione per la villetta abusiva

Abusivismo, ricorsi e tragedia: il Comune finse di non vedere

"Indaghiamo per disastro colposo e omicidio colposo. Siamo nelle primissime fasi delle indagini e nei prossimi giorni, quindi, potrebbero esserci degli aggiornamenti. Al momento si procede contro ignoti. L'abusivismo è il principale colpevole e lo sottolineo". Il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio che indaga sulla strage di Casteldaccia non ha dubbi: il colpevole è l'abusivismo.

Ma chi è che avrebbe dovuto contrastare l'abusivismo? Il Comune. Che ora finisce nella bufera. Perché se è vero che nel 2008 il ricorso al Tar aveva allungato i tempi, è anche vero che tre anni dopo, come scrive Repubblica, il Comune di Casteldaccia avrebbe potuto eseguire l’ordinanza di demolizione per la villa abusiva.

Questo perché alla fine del 2011 il Tar si era pronunciato sul ricorso e aveva emesso un decreto di "perenzione", che scatta per l'inattività delle parti dopo due anni. Non solo.

Il Comune, come ricostruisce Repubblica, non si era costituito in giudizio e per questo non aveva ricevuto comunicazione dell’esito del procedimento.

Circostanze che smentiscono il sindaco Giovanni Di Giacinto che ieri affermava che il Tar non si fosse neanche pronunciato.

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