Accoltellò alla gola collega: non imputabile perché incapace di intendere e volere

Un operaio rumeno è stato dichiarato non imputabile perché incapace di intendere e di volere quando a marzo 2018 ha accoltellato un collega col quale viveva

Accoltellò alla gola collega: non imputabile perché incapace di intendere e volere

Ha accoltellato alla gola il coinquilino, ma non andrà in carcere perché in quell'istante non era capace di intendere e di volere. Ionut Georgian Bejenaru, un operaio romeno di 29 anni, è stato dichiarato non imputabile per l'omicidio nel marzo del 2018 del collega e connazionale Gheorghe Suta, col quale viveva in una casa di Mira, in provincia di Venezia.

Per lui il Gup del tribunale di Venezia, Andrea Battistuzzi, ha disposto il ricovero per cinque anni in Rems, la residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza, struttura sanitaria prevista per i casi di autori di reato con disturbi mentali. Il giudice ha stabilito che nel momento in cui inflisse il colpo letale al connazionale, Bejenaru avrebbe agito in preda a un "disturbo psicotico delirante", come riportato dal Gazzettino, condizione nella quale non si rendeva conto di cosa stesse facendo, ma svanita un attimo dopo. Le perizie psichiatriche a cui è stato sottoposto il 29enne hanno, infatti, ricondotto il gesto a un raptus improvviso per questo disturbo limitato a un breve periodo temporale.

Bejenaru e Suta lavoravano in un cantiere della Fincantieri a Marghera (Venezia) e condividevano in zona, insieme anche a un altro romeno, l'appartamento dove al termine di un litigio è avvenuto l'omicidio del 37enne con un solo fendente alla gola.

Fu il connazionale che viveva con loro testimone oculare del delitto ad avvertire le forze dell'ordine. Il pm titolare del fascicolo, Giorgio Gava, aveva chiesto per Bejenaru la condanna a una pena di sei anni e due mesi.

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