Un uomo di 53 anni, Aldo Gioia, è morto a seguito di un feroce accoltamento domestico. Ad infliggergli i fendenti letali sarebbero stati la figlia 18enne e il suo fidanzato, Giovanni L., 23 anni. L'omicidio si è consumato in un appartamento dell'Avellinese, nella tarda serata di venerdì 23 aprile. Stando a quanto si apprende da fonti a vario titolo, la giovane coppia di fidanzati aveva pianificato una vera e propria strage familiare che, verosimilmente, avrebbe coinvolto anche la madre e la sorella minore della ragazza. Le indagini del caso sono affidate affidate alla Squadra Mobile di Avellino.
L'accoltellamento
I fatti risalgono pressappoco alle ore 23 di ieri sera, in un appartamento di Corso Vittorio Emanuele, ad Avellino. Aldo Gioia era in casa con la moglie e le sue due figlie quando la maggiore, di appena 18 anni, lo ha aggredito con un coltello da cucina. Complice dell'agguato mortale anche il fidanzato 23enne della ragazza, Giovanni L, già noto alle Forze dell'Ordine. La coppia avrebbe inveito con ferocia contro la vittima trafiggendola al corpo con ben 7 coltellate in una manciata di minuti. Gravemente ferito, il 53enne è stato trasportato in codice rosso all'ospedale Giuseppe Moscati di Avellino. A nulla sono valsi i reitarati tentativi di rianimazione da parte dei sanitari: l'uomo è morto poco dopo aver raggiunto la struttura per una vasta emorraggia.
La fuga e la confessione
Stando a quanto si apprende dal quotidiano di informazione online ilfattonisseno.it, subito dopo aver compiuto il delitto, la diciottenne si sarebbe data alla fuga assieme al fidanzato. La giovane coppia è stata rintracciata nella notte dagli agenti della Mobile a casa del 23enne, in località Cervinara. Messi alle strette dai poliziotti, i due sospettati avrebbero confessato il misfatto senza però dettagliare la dinamica del truce accoltellamento. La moglie e la figlia minore della vittima, seppur ancora sotto choc per l'accaduto, starebbero aiutando gli inquirenti a ricostruire l'accaduto.
"Avevano pianificato la strage"
Non è ancora chiaro il movente del delitto. A quanto trapelato finora, pare che di base ci fosse un rapporto di forte conflittualità tra la vittima e i due aggressori. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 53enne non avrebbe visto di buon occhio la relazione tra la figlia primogenita e il 23enne che, già in passato, si era reso protagonista di azioni violente ed eclatanti. Ieri sera sarebbe dunque esploso l'ennesimo litigio familiare degnerato poi nell'aggressione sanguinaria. Ma non è tutto. Stando a quanto appreso da laRepubblica.it, la coppia avrebbe pianificato una vera e propria strage che, verosimilmente, avrebbe coinvolto anche la madre e la sorella della 18enne.
Lo comproverebbe un scambio di messaggi WhatsApp tra i due fidanzati. Ad ogni caso, saranno le indagini coordinate dal procuratore di Avellino, Domenico Airoma, a chiarire la dinamica del delitto e gli ulteriori punti oscuri della tragedia.
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